Lo scorso Settembre parlammo di uno studio di cinematica stellare; partendo da un campione iniziale di circa 320000 stelle, 97 risultavano destinate a passare entro 5 parsec dal Sole in un arco di tempo di alcuni milioni di anni prima o dopo la data odierna e, tra queste, solo 2 risultavano passare entro 1 parsec, ovvero 3,26 anni luce (meno della distanza di Proxima).
L'analisi di 8 mesi fa era basata sui dati del catalogo Gaia DR1/Tycho, dunque con misure di parallasse, di velocità e di moto proprio meno precise e soprattutto meno complete (specialmente nella regione degli oggetti poco luminosi) rispetto a quelle adesso disponibili ora con il DR2. Perciò, lo stesso autore di quell'articolo (C.A.L. Bailer-Jones), insieme ad altri 3 (J. Rybizki, R. Andrae, M. Fouesneau, anch'essi del Max Plank Institute) ha ripetuto quei calcoli esclusivamente sulla base del nuovo catalogo a disposizione e il confronto con i risultati precedenti è impressionante: il campione di partenza è oltre 22 volte più ampio, poichè si tratta di 7,2 milioni di stelle per le quali Gaia ha misurato anche la velocità radiale (che è uno dei 6 parametri essenziali per stabilire la traiettoria tridimensionale). Stavolta, andando 15 milioni di anni nel futuro e nel passato, risultano ben 694 incontri entro 5 parsec dal Sole e, tra questi, ben 26 risultano entro 1 pc, un numero 13 volte più grande del precedente!
Nell'immagine di apertura, le due "corna" visibili nella porzione a sinistra sono artefatti dovuti al modo in cui è stato selezionato il campione: inevitabilmente, molte delle stelle che ora si trovano entro 10 pc risulteranno decisamente più lontane andando nel passato o nel futuro). Nello zoom a destra (corrispondente al rettangolo verde a sinistra) è facilmente riconoscibile il passaggio di Gliese 710, il cerchietto di gran lunga più in basso e che era già noto. Ricordiamo che questa nana arancione (classe spettrale K) è attualmente situata a 63 anni luce nella costellazione del Serpente e, tra circa 1,28 milioni di anni, passerà a soli 0.068±0,016 parsec, cioè 14000±3300 unità astronomiche, ben dentro la Nube di Oort! Questo rimane di gran lunga l'incontro più ravvicinato e, anzi, la sua distanza è ulteriormente scesa rispetto alle stime precedenti. Tuttavia, adesso appaiono altri due incontri notevoli che prima non c'erano, entrambi sotto 1 anno luce. Uno è avvenuto circa 0,74 milioni di anni fa con una stella più massiccia del Sole (nome di catalogo GaiaDR2 955098506408767360), l'altro risale a 1,16 milioni di anni fa e riguarda una stella un pò più piccola del Sole e molto veloce (82 km/s, numero di catalogo 5571232118090082816).
Credits: Bailer-Jones et al.: Close encounters to the Sun in Gaia-DR2 - Astronomy & Astrophysics manuscripts
Ora, simili passaggi ravvicinati non sono semplici curiosità statistiche: quando una stella penetra nella nostra nube di Oort, la sua gravità sconvolge le orbite di innumerevoli comete che possono riversarsi nel sistema solare interno, cadere sulla Terra e causare estinzioni di massa. Il grafico qui sopra è utilizzato dagli autori per mostrare l'entità di queste perturbazioni, proporzionale al diametro dei cerchi. Questa entità, per la legge di gravitazione universale, è proporzionale alla massa della stella perturbatrice e inversamente proporzionale al quadrato della sua distanza e alla sua velocità (una stella veloce ha poco tempo per perturbare il sistema); gli autori stimano che, a causa dell'incompletezza del campione, la frequenza di simili eventi sia molto più alta di quanto sembra: circa 20 passaggi entro 1 parsec ogni milione di anni, circa 7 volte quella che si può dedurre dai grafici sopra!
Riferimenti:
https://arxiv.org/pdf/1805.07581.pdf