Rob Chancia, autore principale del documento, ha trovato dei pattern chiave negli anelli mentre stava esaminando delle vecchie immagini riprese dalla sonda. In particolare, ha notato un accumulo di materiale sul bordo dell'anelo Alfa, uno dei più brillanti di Urano che orbita ad una distanza di 44.718 chilometri dal centro del pianeta, fra l'anello 4 e l'anello Beta, dove era presente uno schema simile.
Oltre alle immagini, il team ha analizzato le occultazioni radio, cioè quando la sonda inviava onde radio attraverso gli anelli poi ricevute a Terra, e le occultazioni stellari fatte quando la Voyager 2 ha misurato la luce delle stelle sullo sfondo attraverso gli anelli, trovando così uno schema simile alle piccole lune ("moonlet") che si nascondono negli anelli di Saturno.
Le due mini-lune di Urano avrebbero un diametro stimato da 4 a 14 chilometri.
"Non abbiamo ancora visto le lune, le immagini della Voyager non erano abbastanza sensibili", hanno dichiarato gli autori ma "la loro scoperta potrebbe aiutare a spiegare alcune caratteristiche degli anelli di Urano che sono stranamente stretti rispetto a quelli di Saturno". Se queste lune venissero confermate, potrebbero agire come lune "pastore", contribuendo a mantenere gli anelli stabili.
"Il problema di mantenere stretti gli anelli è stato analizzato dal momento della loro scoperta nel 1977", ha detto Chancia. "Sarei molto contento se queste piccole lune proposte risultassero reali e si potessero utilizzare per avvicinarsi ad una soluzione".
Are there moonlets near Uranus' alpha and beta rings? [abstract]
The Voyager 2 Radio Science Subsystem (RSS) occultations of Uranus' alpha and beta rings exhibit quasi-periodic optical depth variations with radial wavelengths that vary with longitude. These patterns may be wakes from small moonlets orbiting exterior to these rings. Based on the observed structures in the rings, we estimate that the moonlets would need to be located about 100 km exterior to the rings' semi-major axes and be 2-7 km in radius. Such moonlets could help keep the rings confined. Due to their small radii and presumed low albedo, the expected brightness of these moonlets is on the order of the noise in Voyager 2 images.
Comments: | Accepted for publication in AJ |