Un nuovo studio pubblicato il 2 febbraio sulla rivista The Astrophysical Journal Letters dimostra che potrebbero esistere più di un trilione di esopianeti extragalattici.
Grazie al Telescopio Spaziale Hubble, gli scienziati ritengono che l'acqua possa esistere su alcuni dei pianeti del sistema TRAPPIST-1, uno dei più intriganti scoperti finora.
Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal Letters, l'esopianeta che orbita nella fascia abitabile della stella Proxima Centauri, a soli 4,2 anni luce da noi, potrebbe non essere in grado di mantenere un'atmosfera lasciando la superficie esposta alle radiazioni stellari con gravi implicazioni sul potenziale di abitabilità.
Questa sequenza di 60 immagini Kepler (qui visibile come animazione) ritrae la celebre nana rossa Trappist-1, intorno alla quale è stato recentemente scoperto un mini-sistema planetario con 3 pianeti in fascia abitabile.
La notizia della scoperta (erroneamente attribuita da molti alla NASA) di un "mini-sistema solare" con pianeti abitabili attorno alla nana rossa Trappist-1 ha imperversato sui media la settimana scorsa e anche noi ne abbiamo parlato. Ma come è fatto in dettaglio questo sistema planetario e come si sono ricavate queste informazioni?
Un nuovo tipo di coronografo, che blocca la luce della stella principale, è stato installato all'osservatorio Keck ed ha ripreso le sue prime immagini; mostrano, accanto a due diverse stelle, un anello di polvere protoplanetaria e una nana bruna.
L'astronomo Stephen Kane della San Francisco State University, un "cacciatori di pianeti" di livello mondiale, ha concentrato le sue ricerche sul sistema Wolf 1061, conosciuto anche come come Gliese 628, che si trova a soli 14 anni luce dal Sistema Solare.
Il Nono Pianeta potrebbe essere un ex "pianeta canaglia", cioè potrebbe essersi formato altrove per essere catturato dal nostro Sole ad un certo punto della sua storia.
Lo studio è stato presentato da James Vesper e Paul Mason, in collaborazione con la New Mexico State University al convegno dell'American Astronomical Science.
Scoperto lo scorso agosto, Proxima b, un pianeta extrasolare che orbita nella fascia abitabile della stella Proxima Centauri a soli 4,2 anni luce da noi, potrebbe avere condizioni adatte a sostenere la vita.
Una rara lente gravitazionale permetterà di cercare le prove dell'esistenza di pianeti extrasolari attorno ad Alpha Centauri A. L'evento è stato previsto da un gruppo di astronomi francesi guidato da Pierre Kervella del CNRS/Universidad de Chile.