Nelle acque profonde degli oceani terrestri, gli scienziati hanno scoperto una nuova specie di batteri che fiorisce nei pennacchi delle sorgenti termali sottomarine.
L'Università della Virginia e le missioni spaziali Artemis della NASA cercano di rispondere a queste grandi domande.
Nuove evidenze confermano che alcuni microrganismi potrebbero viaggiare dalla Terra a Marte, ed ancora più lontano nello spazio profondo, senza troppi problemi, volando come polline al vento. Così, riuscirebbero a raggiungere altri pianeti e, trovando le condizioni adatte, inizierebbero a moltiplicarsi, innescando la vita.
Viviamo incorporati in un mondo microbico, colonizzati da queste piccole forme di vita senza rendercene conto, non solo sulla Terra ma anche nello spazio. Ne sanno qualcosa gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale che devono condividere gli ambienti con diversi inquilini indesiderati.
Una recente ricerca condotta da Rainer Meckenstock, microbiologo ambientale del Helmholtz Zentrum München in Germania, pubblicata sulla rivista Science, rivela che la vita può esistere in uno dei posti più inospitali del nostro pianeta.
Il team internazionale di scienziati, infatti, ha scoperto batteri e archeobatteri in un lago di asfalto a Trinidad, un singolare bacino di bitume naturale che si trova sull'isola omonima di fronte al Venezzuela, concentrati in minuscole goccioline d'acqua all'interno dell'olio circostante.
Secondo un recente studio della NASA, finanziato dal Rensselaer Polytechnic Institute (Troy, New York), le colonie di batteri cresciuti a bordo dello Space Shuttle Atlantis si comportavano in modo mai osservato sulla Terra.
Le recenti scoperte forniscono informazioni importanti sugli effetti del volo spaziale sul comportamento delle comunità batteriche e rappresentano un passo fondamentale verso la comprensione e la mitigazione del rischio che queste possono rappresentare per gli astronauti durante le missioni di lunga durata.
In uno dei remoti laghi dell’Antartide, a circa 65 metri sotto la superficie ghiacciata, gli scienziati della NASA, del Desert Research Institute (DRI) di Reno (Nevada), dell’University of Illinois di Chicago e altre nove Istituzioni, hanno trovato un ambiente ricco di vita.
Il fisico teorico Lawrence Krauss, in un intervista alla CNN, ha affermato che non sarebbe sorpreso se Curiosity trovasse tracce di vita su Marte, d'altra parte la vita da Marte potrebbe aver "inquinato" il nostro pianeta, dando origine alla vita sulla Terra.