Da poco il satellite è sceso sotto i 300 km di altezza media e sta scendendo di circa 1 km al giorno, per effetto del frenamento atmosferico; la sua discesa sta accelerando e gli operatori dell'ESA interverranno presto per cercare di guidare Aeolus in un rientro assistito unico nel suo genere. Perché l'ESA sta facendo questo?

 La missione era partita nell'agosto del 2018 e da allora il satellite, in orbita bassa inclinata di 96,7° rispetto all'equatore, ha irradiato nell'atmosfera terrestre sette miliardi di impulsi di luce ultravioletta con lo strumento Aladin, per delineare il profilo del vento terrestre. Sebbene Aeolus sia stato progettato come missione di ricerca e per dimostrare una nuova tecnologia, ha avuto un tale successo che per la maggior parte della sua vita in orbita ha fornito dati ai principali centri meteorologici europei, migliorando significativamente le previsioni meteorologiche globali.

 Per mantenersi ad una quota operativa di 320 km nonostante il marcato frenamento atmosferico, il satellite ha dovuto usare i suoi razzi per darsi delle frequenti "spintarelle" (reboost), in media una ogni 15 giorni o anche ogni settimana negli ultimi mesi in cui l'attività solare è aumentata e l'atmosfera terrestre si è "gonfiata" di conseguenza. Inevitabilmente, il carburante di Eolo è ormai quasi esaurito e la missione è stata dichiarata terminata.

Aeolus storico

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Andamento di altezza minima, media e massima negli anni scorsi (in alto) e negli ultimi mesi (in basso) - Source: CelesTrak / Norad - Plot: Marco Di Lorenzo

 Gli ingegneri hanno tenuto in funzione Aladin il più a lungo possibile, prima che iniziassero le operazioni di rientro. Fino alla prima settimana di luglio, quando è stato finalmente spento, l'innovativo laser per la mappatura del vento era stato più forte che mai, essendo stato potenziato per registrare i livelli di energia nelle ultime settimane di funzionamento.

Aeolus non è mai stato progettato per un rientro controllato, quindi in circostanze normali il satellite ricadrebbe naturalmente sulla Terra nel giro di pochi mesi, in maniera incontrollata. Tuttavia, l'ESA sta andando oltre, tentando un rientro assistito, il primo del suo genere. Presso il Centro per le operazioni spaziali dell'ESA in Germania, il controllo della missione utilizzerà il carburante rimanente per guidare Aeolus durante il suo ritorno sulla Terra.

 La maggior parte del satellite inizierà a bruciare quando raggiungerà un'altitudine di circa 80 km. Tuttavia, i modelli mostrano che diversi pezzi di detriti potrebbero raggiungere la superficie terrestre. "Questo tentativo di rientro assistito va ben oltre le norme di sicurezza per la missione, che è stata pianificata e progettata alla fine degli anni '90", spiega Tim Flohrer, capo dello Space Debris Office dell'ESA. “Una volta che l'ESA e i partner industriali hanno scoperto che potrebbe essere possibile ridurre ulteriormente il già minimo rischio per la vita o le infrastrutture, le ruote si sono messe in moto. Se tutto dovesse andare secondo i piani, Aeolus sarebbe in linea con le attuali norme di sicurezza per le missioni progettate oggi”.

Per ora è ancora difficile dire esattamente quando e dove Eolo rientrerà nell'atmosfera terrestre. Molto dipenderà dall'attività solare nei prossimi giorni, ma indicativamente il rientro potrebbe verificarsi tra la fine di luglio e inizio agosto.

Aeolus rientro

Le fasi cruciali del rientro controllato: Credits: ESA/ATG medialab

Naturalmente, la squadra di controllo di volo sta puntando ad effettuare la discesa finale in corrispondenza di un ampio tratto di oceano sotto la traccia del satellite, il più lontano possibile dalla terraferma. Una volta che Aeolus avrà raggiunto un'altitudine di 280 km, una serie di comandi inviati nell'arco di sei giorni utilizzerà il carburante rimanente per guidarlo verso la posizione ottimale per il rientro e, giunto a quota 150 km, verrà effettuata l'manovra critica per dirigere il satellite alla sua destinazione finale nel giro di poche ore, o poche orbite.

 "È stato incredibile vedere l'abilità e lo sforzo profuso nella preparazione di questo ambizioso tentativo di rientro", ha affermato Tommaso Parrinello, Mission Manager di Aeolus dell'ESA. “Siamo fiduciosi di poter avere successo con questo sforzo pionieristico che stabilirà un nuovo standard per la sicurezza spaziale e la sostenibilità ora e in futuro”.