L'ultimo decollo
L'iconico razzo europeo Ariane 5, con il suo stadio centrale alimentato a idrogeno liquido e i due propulsori a razzo solido, ha garantito l'accesso dell'Europa allo spazio, fornendo una capacità unica di lancio di satelliti e veicoli spaziali in orbite precise per quasi tre decenni.
La sua lunga corsa è terminata quando l'ultimo razzo Ariane 5 è decollato dalla rampa ELA-3 di Kourou, nella Guyana francese, il 5 luglio 2023 alle 19:00 locali (le 23:00 UTC), trasportando un satellite per comunicazioni militari francese e un satellite per comunicazioni tedesco in orbita di trasferimento geostazionario. Il maltempo aveva già rinviato il lancio dal 4 luglio.
Il lancio finale di Ariane 5, denominato VA261, trasportava i satelliti francese Syracuse 4B (Comsat-NG 2) ed il tedesco Heinrich Hertz (H2Sat) per un carico utile totale di 7.680 kg.
Syracuse 4B è un satellite per le comunicazioni sicure per i teatri operativi delle forze armate francesi mentre Heinrich Hertz è un dimostratore tecnologico per le telecomunicazioni a larga banda per l'agenzia spaziale tedesca DLR.
I due satelliti sono stati rilasciati dopo circa 33 minuti dal lancio ed inseriti con successo su un'orbita di trasferimento geostazionario inclinata di 3 gradi sull'equatore.
Nell'immagine, pubblicata su Twitteer da ESA, il razzo Ariane 5 compie il suo ultimo decollo dalla Guyana Francese. - Credito: ESA/CNES/Arianespace - Processing: Marco Di Lorenzo
Un inizio difficile
Il tanto annunciato lancio di debutto di Ariane 5, nel giugno 1996, si era concluso con un fallimento e il suo secondo lancio un anno dopo aveva avuto successo solo in parte. Ma dopo queste battute d'arresto iniziali, il razzo ha avuto un encomiabile record di successi in 116 tentativi totali di lancio.
Per la maggior parte della sua storia, il razzo si è dimostrato un vero cavallo di battaglia, lanciando dozzine di satelliti commerciali in orbita geostazionaria e assicurando che le nazioni europee avessero i mezzi per portare in orbita carichi utili per la sicurezza nazionale.
Il razzo ha anche lanciato una serie di importanti missioni di scienze spaziali, tra cui Rosetta, Herschel, Planck, BepiColombo e il veicolo spaziale JUICE. Uno dei suoi lanci più celebri è avvenuto nel dicembre 2021, quando ha portato il James Webb Space Telescope (JWST) della NASA in un'orbita ultra precisa che ha raddoppiato la durata stimata della missione del JWST a 20 anni.
L'ultimo lancio di Ariane 5, che è stato ritardato di due settimane a causa di linee di trasmissione pirotecniche difettose, è stato il suo 116esimo. In quel periodo il razzo, gestito da Arianespace per l'Agenzia spaziale europea (ESA), ha subito solo un totale di due guasti e tre guasti parziali, con una percentuale di successo del 96% durante i 27 anni di servizio.
Un'evoluzione continua
Il razzo è stato il successore di Ariane 4 e si è rivelato un'importante evoluzione per la famiglia Ariane con una potenza significativamente maggiore rispetto al suo predecessore e beneficiando di tecnologie più avanzate.
Una combinazione di sistemi di propulsione liquidi e solidi ha fornito al razzo una capacità di lancio potente e affidabile. Il suo design a due stadi comprendeva uno stadio principale criogenico alimentato da motori Vulcain e booster a propellente solido (SRB) che forniscono la spinta iniziale durante il decollo.
Nella foto il razzo Ariane 5 durante un decollo il 26 novembre 2010 dalla Guyana Francese. Credito: Arianespace
Tre versioni generiche successive - Ariane 5G, Ariane 5G+ e Ariane 5GS, insieme all'Ariane 5 ES, che è stato utilizzato per varie missioni tra cui le 5 con l'ATV (Automated Transfer Vehicle) dell'ESA verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) - sono state tutte precedentemente ritirate dal servizio lasciando una sola configurazione operativa, l'Ariane 5 ECA (Evolved Cryogenic, modello A).
Con la capacità di trasportare carichi utili pesanti fino a 10 tonnellate nell'orbita di trasferimento geostazionario (GTO), il razzo cavallo di battaglia europeo è stato determinante nel lancio di grandi satelliti di comunicazione, carichi utili scientifici e persino missioni interplanetarie, un'elevata capacità che lo ha reso una scelta affidabile per sia clienti commerciali che agenzie spaziali in tutto il mondo.
Questa variante Ariane 5 ECA presentava uno stadio centrale aggiornato e una maggiore capacità di carico utile, che gli consentivano di trasportare uno, due o tre satelliti molto grandi. Una configurazione a doppio lancio era la più comunemente utilizzata.
L'ultimo lancio interplanetario di Ariane 5 è stato nell'aprile 2023, quando ha inviato la navicella spaziale europea JUICE da 1,6 miliardi di euro in un viaggio di otto anni verso Giove e le sue lune ghiacciate per indagare sui segni di vita negli oceani liquidi sotto le loro superfici ghiacciate.
I testimoni di Ariane 5
Parlando a Spaceflight Now, il direttore dei trasporti spaziali dell'ESA, Toni Tolker-Nielsen, ha dichiarato: "Ariane 5 lascia un'eredità incredibile, avendo contribuito ad alcune importanti 'prime volte' per l'Europa con i lanci delle prime missioni ESA su una cometa (Rosetta) a Mercurio (BepiColombo) e a Giove (JUICE).”
“L'affidabilità e l'abilità tecnica di questo lanciatore, così come il suo carattere internazionale, spiegano perché è stato scelto per il lancio di altissimo profilo del telescopio James Webb, e il lancio è stato così preciso da risparmiare carburante permettendo di estendere significativamente il durata prevista del telescopio spaziale”.
Il lancio finale di Ariane 5 segna la fine di un'era, soprattutto per le molte persone presenti al sito di lancio a Kourou, nella Guyana francese e in tutta Europa che sono state coinvolte con il programma per gran parte della loro vita lavorativa.
Tra loro c'èra il veterano di Ariane 5 Stephan Osmann che è andato per la prima volta a Kourou dalla Germania 23 anni fa ed è responsabile dell'integrazione dello stadio superiore del lanciatore. Già parte del team quando Ariane 5 è decollato per la prima volta nel 1996, ha dichiarato: “È difficile immaginare che Ariane 5 non farà più parte del paesaggio qui a Kourou. Senti che qualcosa di grosso sta per finire.”
Un altro membro del team di lunga data è Helene Requiston dalla Francia che lavora come Launcher System Industrial Manager ed è responsabile della gestione delle attività, dalla preparazione del lanciatore in Europa e Guyana francese alla consegna del lanciatore per il decollo sulla rampa di lancio.
"Ogni lancio è un momento unico, ma questo è particolarmente speciale," afferma. “Sono molto orgoglioso di farne parte, e forse un po' nostalgico. Ma sappiamo che Ariane 6 sta arrivando.”
Nell'immagine, tratta dal webcast, il razzo Ariane 5 sulla rampa di lancio a -20 minuti dall'ultimo decollo. Credito: Arianespace
Futuro incerto
La successiva incarnazione del lanciatore per carichi pesanti in Europa, Ariane 6, è in sviluppo da un decennio e dopo diversi ritardi del programma non è ancora pronta per prendere il testimone del lancio. Gli analisti del settore attualmente prevedono che il suo primo volo sarà nel 2024. La scelta di passare da Ariane 5 al 6 è stata dettata dal tentativo di abbassare i costi di realizzazione ed esercizio del vettore per poter essere più competivi nel mercato internazionale.
Certo che, dopo questo lancio, l'Europa spaziale resta, di fatto, senza nessun lanciatore dato che anche il Vega, nella versione più potente, la C, è ferma dopo l'ultimo insuccesso.
Purtroppo anche un test di accensione, intrapreso lo scorso 28 giugno su un motore Zefiro 40 ha avuto un'anomalia. Questo test faceva parte proprio del percorso per la riqualifica del motore dopo l'insuccesso del volo di dicembre 2022. Al momento AVIO, la società italiana responsabile del motore, sta conducendo un'indagine assieme all'ESA per comprendere i motivi dell'anomalia.
Nella foto il motore a propellente solido Zefiro 40. Credito: ESA/M. Pedoussaut
Il test di accensione statico aveva lo scopo di dimostrare le prestazioni del nuovo materiale carbonio-carbonio nella gola dell'ugello del motore. Avio ha sostituito quel materiale dopo che materiale simile di un fornitore ucraino si era eroso, causando una perdita di spinta durante il lancio del Vega C nel dicembre 2022. Quel razzo utilizza infatti lo Zefiro 40 per il suo secondo stadio. E, fra l'altro, lo Zefiro 40 sarà anche utilizzato per i booster di Ariane 6 e questo è ancora più preoccupante.
Insomma, un momento molto difficile per le possibilità europee di lancio orbitale nell'immediato futuro. Proprio per questo motivo alcuni lanci istituzionali sono stati deviati verso l'affidabile, e parzialmente riutilizzabile, Falcon 9 della statunitense SpaceX.
Si è trattato del 98esimo lancio orbitale globale del 2023, appena il secondo per l'Europa.