Un razzo Vulcan ha acceso i suoi due motori Blue Origin BE-4 in un test statico di accensione chiamato Flight Readiness Firing (FRF) alle 21:05 locali (le 1:05 UTC dell'8 giugno) dallo Space Launch Complex 41 di Cape Canaveral. La sequenza di avvio del motore è iniziata a T-4,88 secondi, ha dichiarato ULA in un comunicato un'ora dopo il test, con i motori che hanno raggiunto il loro livello previsto di potenza per due secondi prima di spegnersi, concludendo i sei secondi di prova.
Il test è sembrato andare come previsto. "Corsa nominale," ha twittato Tory Bruno, presidente e amministratore delegato di ULA, pochi istanti dopo il test. L'accensione ha generato un ruggito di quasi 460 tonnellate di spinta, ma Vulcan è rimasto trattenuto alla rampa di lancio dagli appositi meccanismi. Il programma software in esecuzione nel computer di volo del razzo ha poi comandato l'arresto del motore per completare la FRF.
“Questo è un enorme traguardo. Questo è il test più vicino possibile al lancio di un razzo senza effettivamente lanciare il razzo," ha dichiarato Mark Peller, vicepresidente dello sviluppo Vulcan presso ULA, in un webcast aziendale poco dopo il test. Il test ha esercitato tutti i sistemi del veicolo e di terra attraverso l'accensione dei motori, fermandosi appena prima del rilascio del razzo. "È la nostra ultima pietra miliare sulla strada del lancio," ha affermato. "Quindi, un grande risultato."
ULA prevedeva di eseguire il FRF il 25 maggio. Tuttavia, la società aveva interrotto il test con diverse ore di anticipo dopo aver rilevato una "risposta ritardata" nel sistema di accensione dei motori del booster. ULA ha riportato il veicolo al Vertical Integration Facility per correggere il problema, sebbene la società non abbia rivelato ulteriori dettagli di quale potesse essere il problema.
I due motori BE-4 sono stati sottoposti a numerosi test di accettazione presso la Blue Origin prima della consegna alla fabbrica ULA per l'installazione nel razzo Vulcan. FRF verificherà le operazioni del motore mentre è accoppiato con Vulcan per dimostrare l'avvio del motore, l'accelerazione, l'accensione e lo spegnimento in stato stazionario per l'intera sequenza della durata di circa 6 secondi. "I motori hanno eseguito un conteggio terminale nominale, quindi si si sono accesi ed hanno accelerato, mantenendo la spinta prima che i motori iniziassero a rallentare per simulare l'accelerazione in volo prima dell'interruzione del motore booster (BECO), quindi hanno eseguito uno spegnimento simile a quello che dovranno fare in volo," ha affermato RJ Sansom, l'ingegnere di ULA a capo del progetto Vulcan.
A febbraio, Bruno aveva affermato che la FRF sarebbe stata l'ultima pietra miliare del test prima del lancio del razzo nel suo volo inaugurale, chiamato Cert-1. Dopo il test, il razzo verrà riportato al VIF per i preparativi finali, inclusa l'integrazione del suo carico utile, prima di tornare alla piattaforma per il lancio. Tuttavia, alla fine di marzo si è verificato un incidente durante i test di uno stadio superiore Centaur presso il Marshall Space Flight Center della NASA. L'idrogeno era fuoriuscito dal modello di prova strutturale e si è innescato, creando una palla di fuoco.
Nella foto un primo piano dei motori BE-4 durante l'accensione di prova del primo stadio del razzo Vulcan. Credito: ULA
Bruno ha dichiarato, in un'intervista del 16 maggio, che la società stava ancora indagando sulla fonte della perdita e sulle eventuali azioni correttive necessarie per risolverla. Se ULA determina che non sono necessarie modifiche allo stadio superiore, il lancio di Cert-1 potrebbe avvenire più avanti in estate. Questo invece slitterebbe più avanti nel corso dell'anno se ULA decidesse di dover apportare modifiche allo stadio superiore Centaur.
Un ulteriore fattore è che il carico utile principale per il lancio di Cert-1, il lander lunare Peregrine di Astrobotic, ha finestre di lancio aperte per circa quattro o cinque giorni al mese. ULA dovrà anche aggirare altri lanci Atlas al pad, sebbene un potenziale conflitto, il primo volo con equipaggio del Boeing CST-100 Starliner, sia slittato dalla fine di luglio a causa di problemi con il veicolo spaziale. Altri carichi utili su Cert-1 sono i primi due satelliti dimostrativi per la costellazione a banda larga Project Kuiper di Amazon, nonché un carico utile di ceneri di defunti per la società Celestis.
Il razzo Vulcan dovrebbe andare a sostituire i due veicoli di lancio di ULA, il Delta 4 e l'Atlas 5, nel giro di pochi anni.
Adesso si fa sempre più accesa la gara fra SpaceX, con Starship, e ULA con Vulcan per stabilire quale sarà il primo razzo vettore alimentato a metano ed ossigeno liquidi a raggiungere l'orbita. La Starship aveva eseguito il primo lancio di prova lo scorso 20 aprile ma il sistema integrato non era riuscito a raggiungere l'orbita ed era esploso 4 minuti dopo il lancio. I problemi però si erano avuti, soprattutto, alla Orbital Launch Mount che era stata pesantemente danneggiata e del quale sono ancora in corso i lavori di ristrutturazione.
Certo, si tratta di due vettori molto diversi. Starship sarà il primo lanciatore super pesante completamente riutilizzabile mentre il Vulcan è ancora un razzo a perdere e questo potrebbe facilitare di molto il successo al debutto. Però d'altro canto, i motori di Vulcan, forniti dalla Blue Origin e che dovrebbero spingere anche il loro lanciatore New Glenn, non sono mai stati testati in un volo reale, a differenza dei Raptor di Starship che hanno eseguito alcuni voli ad alta quota negli anni scorsi.
La SpaceX si dice in grado di tentare un nuovo lancio entro l'estate ma questo dipende anche dalle valutazioni della Federal Aviation Administration sugli effetti del primo volo. Insomma si tratta di una gara contro il tempo, e le varie difficoltà, che appare ancora tutta da decidere.