Scritto: Martedì, 17 Gennaio 2023 00:14 Ultima modifica: Martedì, 17 Gennaio 2023 07:12

Falcon Heavy, il quinto è il più bello


La SpaceX ha eseguito il quinto lancio del vettore pesante Falcon Heavy dal Kennedy Space Center per una missione militare della U.S. Space Force. Si è trattato del lancio più spettacolare di questo razzo finora.

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Nella foto il decollo del Falcon Heavy per la missione USSF-67.
Nella foto il decollo del Falcon Heavy per la missione USSF-67.
Credito: NSF/Julia Bergeron - Processing: Marco Di Lorenzo

 Un Falcon Heavy di SpaceX è decollato il 15 gennaio 2023 alle 17:56 locali (le 22:56 UTC) dal complesso di lancio 39A del Kennedy Space Center, in Florida, per la missione USSF-67 della U.S. Space Force nell'orbita geostazionaria terrestre. Nella Immagine del Giorno di Marco di Lorenzo alcune delle spettacolari immagini del lancio. Il decollo è avvenuto poco dopo il tramonto su Cape Canaveral e la scia del razzo, seguita dalla separazione dei booster ha creato dei giochi di luce veramente unici.

 L'USSF-67 è stata la prima missione di sicurezza nazionale della Space Force del 2023 e ha segnato il quinto volo di Falcon Heavy fin dal suo debutto nel 2018, nonché il suo secondo lancio nello spazio per la sicurezza nazionale dopo il lancio dell'USSF-44 del 1° novembre 2022. Circa due minuti e mezzo dopo il decollo, entrambi i booster laterali si sono separati. Il secondo stadio si è separato dallo stadio centrale poco più di quattro minuti dopo il decollo.

 Entrambi i booster laterali, B1064 e B1065 entrambi al loro secondo volo, sono atterrati regolarmente nelle piazzole LZ1 e LZ2 di SpaceX presso la Cape Canaveral Space Force Station in Florida, circa otto minuti e mezzo dopo il decollo. Questi atterraggi hanno segnato il 163esimo e il 164esimo recupero di booster di SpaceX. I due booster saranno rinnovati per future missioni spaziali di sicurezza nazionale. Lo stadio centrale nuvo B1070, questa volta è stato sacrificato ed è precipitato nell'Oceano Atlantico e non è stato recuperato poiché i requisiti di prestazione della missione non consentivano abbastanza carburante per riportare lo stadio indietro.

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Nella foto la potenza dei 27 motori del primo stadio del Falcon Heavy al decollo. Credito: John Kraus

 SpaceX ha terminato il webcast in diretta dopo l'atterraggio del booster e non ha mostrato le visualizzazioni del secondo stadio o del carico utile su richiesta del governo degli Stati Uniti. Circa sei ore dopo il decollo, lo Space Systems Command ha confermato che la missione ha avuto successo. "Oggi abbiamo avuto un altro fantastico lancio su un Falcon Heavy," ha dichiarato in un comunicato stampa il Magg. Gen. Stephen Purdy, responsabile esecutivo del programma per l'accesso garantito allo spazio.

 Il carico utile principale era il satellite per comunicazioni CBAS (Continuo Broadcast Augmenting SATCOM) -2 della US Space Force, utilizzato per trasmettere i dati dai satelliti esistenti. Il secondo veicolo spaziale a bordo del razzo era il Long Duration Propulsive ESPA, o LDPE-3A, realizzato da Northrop Grumman, un veicolo che trasportava cinque piccoli carichi utili militari. Due dei cinque sono piccoli satelliti del Comando dei sistemi spaziali degli Stati Uniti. Uno chiamato Catcher, è un prototipo di sensore per il controllo del dominio spaziale. L'altro, chiamato WASSAT, è un prototipo di sensore ad ampia area per tracciare altri oggetti spaziali e detriti in orbita geostazionaria.

 Gli altri tre payload, piccoli satelliti, sono stati sviluppati dallo Space Rapid Capabilities Office, un'organizzazione della Space Force che esegue principalmente progetti riservati. Il portavoce di Space RCO Matt Fetrow ha affermato che due dei payload sono prototipi operativi per missioni di consapevolezza della situazione spaziale e il terzo è un payload di crittografia dei dati per proteggere le trasmissioni di dati spazio-terra. "Space RCO ha iniziato a lavorare con SSC per identificare le opportunità di lancio di questi payload nel 2019," ha affermato Fetrow. Il bus LDPE è stato "un'ottima soluzione," ha affermato. "È davvero difficile trovare un bel passaggio come questo."

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Nell'immagine dal webcast l'atterraggio quasi simultaneo dei due booster laterali del Falcon Heavy per la missione USSF-67. Credito: SpaceX

 Il primo stadio del Falcon Heavy è composto da tre razzi Falcon 9 collegati insieme, con 27 motori Merlin 1D che alimentano il primo stadio e un motore nel secondo stadio. SpaceX ha ricevuto un contratto da 316 milioni di dollari nell'agosto 2020 per il lancio della USSF-67. Il Falcon Heavy ebbe il suo debutto nel febbraio del 2018 con l'indimenticabile lancio della Tesla Roadstar con a bordo il manichino Starman. A quella missione dimostrativa sono seguiti due lanci nel 2019 e quello del novembre 2022. Quest'anno sono previsto altri quattro lanci FH, sia per missioni civili, astronomiche e militari.

 Si è trattato del decimo tentativo di volo orbitale globale del 2023, l'ottavo ad avere successo, il quinto per gli Stati Uniti che raggiungono la Cina.

Letto: 1222 volta/e Ultima modifica Martedì, 17 Gennaio 2023 07:12

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Massimo Martini

Sono appassionato di astronomia e di astronautica fin da quella notte del luglio 1969 quando, a poco più di sei anni, vidi i primi uomini mettere piede sulla Luna. La passione è cresciuta con gli anni e, sebbene non si sia trasformata in attività lavorativa, sono diventato un grande appassionato. Nel 1992, in pieno viaggio di Nozze, sono riuscito a trascinare persino la mia dolce metà al Kennedy Space Center per vedere il lancio del primo italiano nello spazio. Dal 2000 al 2017 ho realizzato e curato il sito astronautica.us che è stato sempre aggiornato ed il più possibile affidabile nelle informazioni. Purtroppo, per motivi personali sono stato costretto a chiudere il sito nel luglio 2017.
Sono stato, assieme a mia moglie, uno dei responsabili delle prime tre edizioni della convention 'AstronautiCON', che hanno visto anche la presenza di illustri ospiti nel campo astronautico. Al momento collaboro saltuariamente con la rivista del settore 'Spazio Magazine', attivamente con il sito aliveuniverse.today ed ho una rubrica fissa astronomica sul magazine locale 'Quello che c'è'.

www.astronautica.us | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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