Nel suo sesto giorno della missione Artemis I, Orion ha completato con successo la sua quarta correzione della traiettoria orbitale utilizzando i motori ausiliari alle 8:44 italiane, la prima della prima delle due manovre necessarie per entrare in un'orbita retrograda distante attorno alla Luna. Le prime tre manovre di correzione hanno fornito l'opportunità di utilizzare tutti e tre i tipi di propulsori su Orion: il grande motore del sistema di manovra orbitale, i piccoli propulsori del sistema di "reaction control" e infine i motori ausiliari di medie dimensioni.
Dopo essere scomparsa dietro la Luna, Orion ha completato il sorvolo con accensione in uscita alle 13:44, passando a 128.8 chilometri sopra la superficie alle 13:57. Il "flyby burn" in uscita ha innalzato la velocità del veicolo spaziale da 0,95 km/s (3425 km/h) a 2,28 km/s (8210 km/h). Poco dopo, la navicella spaziale è passata circa 2250 km sopra il sito di atterraggio dell'Apollo 11, nel Mare della Tranquilità; alle 14:37; in seguito, ha anche sorvolato la regione di Apollo14, nel cratere Fra Mauro, ma da un'altitudine decisamente maggiore (oltre 12000 km)
"La missione continua a procedere come avevamo pianificato, e i sistemi di terra, i nostri team operativi e la navicella spaziale Orion continuano a superare le aspettative, e continuiamo a imparare lungo la strada su questa nuova navicella nello spazio profondo", ha affermato Mike Sarafin, responsabile della missione Artemis I, in un briefing al Johnson Space Center.
Una parte del lato nascosto della Luna si profila appena oltre la navicella Orion in questa immagine scattata il sesto giorno della missione Artemis I da una telecamera sulla punta di uno dei pannelli solari di Orion. - Credits: NASA - Processing: Marco Di Lorenzo
Il veicolo spaziale era entrato nella sfera di influenza lunare domenica 20 novembre, rendendo la Luna, invece della Terra, la principale forza gravitazionale che agisce sul veicolo spaziale. Lunedì 21 novembre, dopo il peri-lunio, si è trasferito in una lontana orbita retrograda attorno alla Luna. La sera del 28 novembre raggiungerà anche la massima distanza da Terra per un veicolo destinato al trasporto umano, quasi 438600 km! (si vedano i grafici pubblicati ieri al riguardo). Il record precedente apparteneva all'Apollo 14 (400300 km dalla Terra).
Un'altra composizione di due frame ripresi a pochi secondi di distanza mostra il Sole e una porzione di superficie selenica, mentre Orion riemergeva dall'ombra lunare - Credits: NASA - Processing: Marco Di Lorenzo
Orion entrerà in un'orbita retrograda distante oltre la Luna venerdì 25 novembre con la seconda manovra, chiamata bruciatura di inserzione nell'orbita retrograda distante. L'orbita è "distante" nel senso che si trova ad un'altitudine elevata rispetto alla superficie della Luna, ed è "retrograda" perché Orion viaggerà intorno alla Luna nella direzione opposta alla direzione in cui la Luna viaggia intorno alla Terra. Questa orbita fornisce un'orbita altamente stabile in cui è necessario poco carburante per rimanere per un lungo viaggio nello spazio profondo per mettere alla prova i sistemi di Orion in un ambiente estremo lontano dalla Terra.
Una inquadratura successiva della stessa sequenza, la regione più scura visibile a sinistra è il Mare Orientale. - Credits: NASA - Processing: Marco Di Lorenzo
Inquadratura che segue di pochi secondi quella nell'immagine di apertura - Credits: NASA - Processing: Marco Di Lorenzo
Composizione di tre riprese consecutive in direzione Nadir - Credits: NASA - Processing: Marco Di Lorenzo
Un "ritratto di famiglia" poco prima di perdere i contatti con la Terra (che stava per scomparire dietro il limbo lunare) - Credits: NASA - Processing: Marco Di Lorenzo
Una curiosità: Orion trasporta al suo interno 4 frammenti di rocce lunari, raccolti durante la missione di Apollo 11; non è la prima volta che accade perchè già nel 1972 Apollo16 aveva riportato sulla Luna campioni raccolti da Apollo12, per un esperimento sugli effetti del campo magnetico lunare.