Scritto: Martedì, 14 Giugno 2022 00:42 Ultima modifica: Martedì, 14 Giugno 2022 07:02

SpaceX può lanciare da Starbase, ma...


La FAA ha finalmente rilasciato il documento tanto atteso, e rinviato di oltre sei mesi, con il quale concede alla SpaceX, con diversi obblighi da rispettare, di poter iniziare la fase orbitale dei voli di Starship/Super Heavy.

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Nella foto il complesso Super Heavy/Starship sulla rampa di lancio di Starbase.
Nella foto il complesso Super Heavy/Starship sulla rampa di lancio di Starbase.
Credito: SpaceX

 La SpaceX ha finalmente ottenuto l'approvazione ambientale dalla FAA (Federal Aviation Administration) e dalle parti interessate federali, statali e locali per condurre lanci orbitali di Starship sulla costa meridionale del Texas.

 Dopo 12 mesi di lavoro condotto a rilento e una mezza dozzina di ritardi comunicati male, la FAA ha infine emesso per SpaceX un "Riscontro di alcun impatto significativo" (Finding of No Significant Impact) o FONS per consentirlei di condurre un numero molto limitato di lanci ogni anno da Boca Chica. Con la ricezione di questa valutazione ambientale programmatica finale (PEA), SpaceX ha probabilmente superato la barriera normativa più difficile per i lanci orbitali della sua innovativa astronave del Texas, assicurandosi un prolungamento delle attività a lungo termine di Starbase.

 Per garantire questo risultato favorevole, tuttavia, SpaceX alla fine dovrà attuare ben 75 "contromisure di mitigazione" che richiederanno una notevole quantità di lavoro da completare e mantenere, al fine di alleviare almeno in parte l'impatto ambientale del sito di lancio che, lo ricordiamo, è posto all'interno di una riserva naturale. Siamo comunque un po' più vicini dall'ultimo ostacolo normativo che si frappone tra SpaceX e il lancio orbitale di Starship. Per molti versi, il PEA finale di Starbase è un po' più semplice di quello che SpaceX aveva inizialmente richiesto nella sua bozza di settembre 2021. Come discusso in precedenza, era già noto che SpaceX aveva ritirato i piani iniziali per costruire la propria centrale elettrica a gas naturale dedicata, un impianto di desalinizzazione e una raffineria di gas naturale e impianti di liquefazione presso ial sito di lancio, prima che il progetto fosse finalizzato. Il PEA finale va un po' oltre, semplificando la richiesta iniziale di SpaceX di due "fasi" delle operazioni annuali di lancio di Starship e stabilendosi su un'unica "fase operativa" che consente fino a cinque lanci suborbitali e cinque orbitali di Starship all'anno.

 Tuttavia, a parte la già prevista rimozione della produzione di combustibile metano in loco e di tutte le strutture associate, il resto del PEA finale sembra essere sorprendentemente vicino, se non addirittura identico, allo "Starbase Draft PEA" di SpaceX, ma il limite di cinque lanci orbitali all'anno, sebbene migliorativo rispetto agli iniziali 1-4 lanci annuali stabiliti, limiterà gravemente l'utilità di Starbase, al di là dei primi test di volo, che si dovrebbero svolgere nella seconda metà di quest'anno per qualificare il veicolo.

 Forse ancora più interessante è il fatto che il PEA finale autorizza ogni anno un massimo di 500 ore di chiusura stradale per operazioni nominali e fino a 300 ore di chiusure "straordinarie" in caso di emergenza, esattamente ciò che SpaceX eveva inizialmente richiesto. Nel 2014, SpaceX aveva completato una dichiarazione di impatto ambientale (EIS) ancora più completa per il lancio di razzi Falcon da Boca Chica ed aveva ricevuto l'approvazione per non più di 180 ore di chiusure annuali, una restrizione che avrebbe potuto rendere Starbase praticamente inutilizzabile come hub per lo sviluppo di Starship.

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Nella foto il complesso Super Heavy/Starship sulla rampa di lancio di Starbase. Credito: SpaceX

 Delle dozzine di mitigazioni che SpaceX dovrà implementare per condurre i lanci di astronavi nell'ambito della sua nuova Starbase PEA, la maggioranza sembra essere normale e ragionevole. La maggior parte si concentra su aspetti specifici di cose già discusse, come la protezione delle tartarughe (illuminazione, pulizia delle spiagge, istruzione, scouting e monitoraggio dei nidi, ecc.), la salvaguardia di altre specie protette, il rispetto delle aree di importanza storica colpite; garantire che le chiusure stradali evitino determinate festività e periodi per limitare l'impatto di Starbase sull'uso locale dei parchi pubblici e delle spiagge; e altre estensioni di buon senso di norme e regolamenti esistenti. In alcuni casi, SpaceX ha persino accettato di implementare terminali Internet Starlink alimentati a energia solare per consentire il "monitoraggio satellitare avanzato" della fauna selvatica per il Fish and Wildlife Service e il Peregrine Fund degli Stati Uniti.

 Altre misure sono stranamente specifiche e vanno lette come una forzatura, da parte delle agenzie locali e statali, per costringere SpaceX a gestire e pagare la manutenzione e il miglioramento della riserva, cosa che qualsiasi governo funzionale dovrebbe già fare. Nel lungo elenco di "mitigazioni" queste sono le più curiose:

- pulire trimestralmente spiagge e strade,

- costruire almeno un attraversamento stradale per la fauna selvatica,

- costruire una piattaforma di osservazione della fauna selvatica lungo la statale 4,

- completare e manutenere la recinzione di controllo del traffico che delimita i confini del terreno lungo detta strada pubblica,

- stanziare 5000 dollari all'anno per "migliorare" la gestione del "Texas Parks and Wildlife Department" (TPWD),

- preparare un rapporto storico su tutti gli eventi e le attività della guerra messicana e della guerra civile che hanno avuto luogo in tutte le aree di importanza storica coinvolte,

- finanziare lo sviluppo di cinque cartelli che spieghino la “storia e il significato” di quelle aree.

 In definitiva, tutto sommato, il PEA finale ricevuto da SpaceX è un risultato estremamente positivo e non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che SpaceX completerà tutte le mitigazioni richieste e contribuirà a migliorare il sito di Boca Chica sotto vari aspetti. Successivamente, SpaceX dovrà assicurarsi una licenza di lancio orbitale di Starship dalla FAA dimostrandovche soddisfa "requisiti di sicurezza, rischio e responsabilità finanziaria" oltre a tutti i requisiti ambientali. La società ha già avviato tale processo con la FAA, ma potrebbero essere necessarie settimane o mesi, dopo la PEA finale, per ottenere una licenza ad operare o un permesso sperimentale, subordinata al completamento di tutti i requisiti di mitigazione stabiliti dal PEA.

 La SpaceX ha sembrato accogliere favorevolmente la decisione della FAA. "Un passo avanti verso il test di volo orbitale di Starship," ha twittato la compagnia, collegandosi al sito web della FAA con la decisione e i relativi documenti. L'azienda non ha aggiunto ulteriori commenti.

 I gruppi ambientalisti rimangono preoccupati per l'impatto dei lanci di Starship da Boca Chica. "Siamo delusi da questa decisione, ma sicuramente Elon Musk e il suo team non vogliono effettivamente danneggiare le specie in via di estinzione," ha affermato Mike Parr, presidente dell'American Bird Conservancy, in una dichiarazione. Quell'organizzazione è preoccupata per il modo in cui i lanci di Starship influiscono sulle specie in via di estinzione e minacciate come il piviere piffero nell'area. "Speriamo che il team di SpaceX veda che la vita qui sulla Terra merita maggiore considerazione e accetti di ridurre al minimo gli impatti presso la struttura di Boca Chica," ha concluso Parr.

 Intanto, come mostrato nella nostra Immagine del Giorno recente, il Super Heavy B7 ha ricevuto tutti e 33 i suoi motori Raptor 2.0 ed è pronto ad affrontare i primi test di accensione. Anche la Starship S24, che ora si trova nella nuova High Bay 2, si preparerà per i test statici, appena avranno completato il montaggio dei suoi sei motori. Ormai si tratta di questione di giorni.

Scritto con il contributo di Marco Di Lorenzo

Letto: 687 volta/e Ultima modifica Martedì, 14 Giugno 2022 07:02

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Massimo Martini

Sono appassionato di astronomia e di astronautica fin da quella notte del luglio 1969 quando, a poco più di sei anni, vidi i primi uomini mettere piede sulla Luna. La passione è cresciuta con gli anni e, sebbene non si sia trasformata in attività lavorativa, sono diventato un grande appassionato. Nel 1992, in pieno viaggio di Nozze, sono riuscito a trascinare persino la mia dolce metà al Kennedy Space Center per vedere il lancio del primo italiano nello spazio. Dal 2000 al 2017 ho realizzato e curato il sito astronautica.us che è stato sempre aggiornato ed il più possibile affidabile nelle informazioni. Purtroppo, per motivi personali sono stato costretto a chiudere il sito nel luglio 2017.
Sono stato, assieme a mia moglie, uno dei responsabili delle prime tre edizioni della convention 'AstronautiCON', che hanno visto anche la presenza di illustri ospiti nel campo astronautico. Al momento collaboro saltuariamente con la rivista del settore 'Spazio Magazine', attivamente con il sito aliveuniverse.today ed ho una rubrica fissa astronomica sul magazine locale 'Quello che c'è'.

www.astronautica.us | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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