La collisione sarebbe avvenuta dentro o vicino al cratere Hertzsprung di 570 chilometri.

L'8 febbraio, circa un mese prima dell'impatto, il Virtual Telescope Project, guidato da Gianluca Masi, è riuscito a fotografare il razzo fuori controllo mentre si trovava a 4.000 chilometri dalla Terra.

In prima battuta si pensava che l'oggetto potesse essere lo stadio superiore di un razzo Falcon della SpaceX lanciato il 9 febbraio 2015 per portare in orbita il Deep Space Climate Observatory (DSCOVR) della NASA. Ma successivamente, Masi e altri astronomi sono giunti alla stessa conclusione, ossia che poteva trattarsi di una parte del vettore Lunga Marcia 3C che lanciò la missione cinese Chang'e 5-T1 nel 2014, una dimostrazione tecnologica della più nota missione Chang'e 5 che ha riportato dei campioni della Luna sulla Terra nel dicembre 2020. Però, la Cina ha contestato questa conclusione asserendo che lo stadio del razzo era già rientrato nell'atmosfera terrestre, un'affermazione inizialmente supportata anche dai dati della United States Space Force.

long march impatto luna

Crediti: NASA/LROC/ASU/Scott Sutherland

Tuttavia, recentemente queste dichiarazioni sono state riviste e un portavoce del comando spaziale americano ha detto: "Mentre la United States Space Force può confermare che il corpo del razzo CHANG'E 5-T1 non ha mai deorbitato, non possiamo confermare il paese di origine del corpo del razzo che potrebbe avere un impatto sulla Luna" e che il 18th Space Control Squadron (18 SPCS) sta attualmente aggiornando il proprio catalogo.

"Con oltre 43.000 oggetti che tracciamo ogni giorno, che sono cresciuti di oltre 1.500 a causa della distruzione intenzionale di COSMOS 1408 e della diffusione di circa 800.000 avvisi di congiunzione al giorno, ci concentriamo sugli oggetti più vicini alla Terra", ha osservato il portavoce. "Quando il corpo del razzo ha superato l'orbita geosincrona, il 18 SPCS ha abbassato la priorità di tracciamento e ora stanno rivalutando le informazioni su space-track.org".

Un'analisi spettrale indipende dell'Università dell'Arizona ha aggiunto, poi, ulteriori prove confermando che doveva trattarsi proprio di un booster cinese.
Gli studenti del laboratorio Space Domain Awareness dell'università presso il Lunar and Planetary Laboratory hanno sorvegliato l'oggetto per settimane mentre ne studiavano la rotazione. "Abbiamo preso uno spettro (che può rivelare la composizione materiale di un oggetto) e lo abbiamo confrontato con i razzi cinesi e SpaceX di tipo simile, e corrisponde al razzo cinese", ha affermato il professor Vishnu Reddy, che guida il laboratorio con il professore di ingegneria Roberto Furfaro.

Utilizzando il sistema RAPTORS, un telescopio in cima all'edificio Kuiper Space Sciences nel campus, gli studenti dell'UArizona hanno effettuato osservazioni nelle notti tra il 21 gennaio e il 7 febbraio, l'ultima in cui il razzo è stato visibile dalla Terra.

"Sono sbalordito dal fatto che possiamo vedere la differenza tra due corpi di razzo - SpaceX contro cinese - e confermare quale dei due sta impattando sulla Luna con i dati che abbiamo. Le differenze che vediamo sono principalmente dovute al tipo di vernice utilizzata da SpaceX e dai cinesi", aveva dichiarato Adam Battle, studente laureato che lavora sulla spettroscopia presso il laboratorio Space Domain Awareness dal 2018.
"C'è un particolare interesse per vedere come gli impatti producono crateri. È anche interessante da una prospettiva di previsione orbitale perché viaggia tra la Terra e la Luna senza propulsione. È solo un corpo inerte di un razzo sballottato dalla propria energia e dalla pressione della radiazione solare, quindi possiamo valutare i nostri modelli e verificare quanto sono buone le nostre previsioni", aveva aggiunto il collega Tanner Campbell, che si occupa di ingegneria aerospaziale e meccanica.

In ogni caso, questa è stata la prima collisione non intenzionale conosciuta sulla Luna che ha coinvolto un detrito spaziale, senza contare le sonde che si sono schiantate involontariamente durante gli allunaggi.

Il razzo solitario dovrebbe aver colpito la Luna a circa 2,6 chilometri al secondo, creando un cratere di circa 19 metri di diametro. Una volta che la polvere si sarà depositata, il Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA modificherà l'orbita per avere una visione ravvicinata del cratere fumante e far luce sulla misteriosa fisica degli impatti planetari.