L'annuncio è stato diffuso con un tweet.
"Il programma spaziale russo sarà adeguato alle sanzioni, la priorità sarà la creazione di satelliti nell'interesse della difesa", ha affermato Roscosmos. La Russia invece continuerà gli esperimenti in modo indipendente, si legge nello stesso messaggio.
Roscosmos interromperà anche la fornitura di motori a razzo russi negli Stati Uniti e interromperà la manutenzione di quelli già consegnati, dice un secondo tweet.
La mossa della Russia arriva in risposta alle sanzioni imposte da Stati Uniti, Regno Unito e UE a seguito dell'invasione dell'Ucraina. Le misure hanno isolato le banche russe dalle reti finanziarie, hanno fatto crollare il rublo e hanno spinto decine di aziende a terminare i rapporti d'affari con il paese.
D'altra parte, la scorsa settimana, il presidente Joe Biden ha affermato che le sanzioni statunitensi "potrebbero mettere in difficoltà l'industria aerospaziale russa, compreso il loro programma spaziale", secondo la CNN. In una serie di tweet successivi all'annuncio di Biden, il direttore generale di Roscosmos, Dmitry Rogozin, aveva avvisato che le sanzioni avrebbero potuto avere gravi conseguenze per la ISS. Rogozin ha addirittura minacciato che, a causa dell'orbita, senza il supporto russo la Stazione Spaziale si sarebbe potuta schiantare su Stati Uniti o Europa ma non sulla Russia. Questo perché i veicoli da rifornimento russi Progress vengono regolarmente utilizzati per i cosiddetti re-boost, ossia per innalzare l'orbita dell'avamposto orbitante e recuperare il naturale decadimento causato dalla resistenza atmosferica.
Nel frattempo, il Roscosmos ha anche iniziato a esercitare pressioni sulle aziende con legami con l'Europa e gli Stati Uniti. Mercoledì scorso ha annunciato che non lancerà un lotto di satelliti Internet OneWeb dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan a meno che il Regno Unito non venda la sua partecipazione nell'Azienda e OneWeb non garantisca che i satelliti non saranno utilizzati per scopi militari.
In una dichiarazione giovedì, OneWeb ha risposto che avrebbe sospeso tutti i lanci da Baikonur.
Le sanzioni dovrebbero anche ritardare il lancio della missione congiunta con l'ESA, ExoMars, che sarebbe dovuta partire a settembre di quest'anno.
La ISS è attualmente presidiata da un equipaggio internazionale composto da due russi, un tedesco e quattro americani.
La NASA aveva detto lunedì che le operazioni a bordo della Stazione Spaziale sarebbero continuate normalmente, mentre l'ESA aveva specificato che sta attuando pienamente le sanzioni dell'UE imposte alla Russia e valutando le conseguenze sui programmi esistenti e, per il momento, ha rifiutato di commentare l'ultima mossa del Roscosmos.