Tutti i passi più critici dell'apertura di dell' "origami" tecnologico che è il James Webb Telescope sono compiuti e a questo punto, se anche qualcosa dovesse andare storto, l'innovativo e costosissimo strumento sarà comunque in grado di compiere osservazioni astronomiche significative.
A un milione di km, mentre il team Webb tendeva il parasole, si realizzava un'altra pietra miliare, con lo sblocco del coperchio dello strumento MIRI, destinato a lavorare nell'infrarosso medio (termico). Come raccontato da Gillian Wright, "main investigator" europeo dello strumento, “MIRI ha una copertura per il controllo della contaminazione, perché i vincoli stringenti sulla sua temperatura di esercizio bassissima implicano che non è possibile introdurre altri mezzi per risolvere la contaminazione da ghiaccio, come i riscaldatori. Durante il lancio, era più sicuro avere questo coperchio bloccato e i tempi per il suo funzionamento sono dettati dalle temperature dell'osservatorio. Abbiamo prima dovuto accendere l'elettronica di controllo dello strumento e confermarne il funzionamento corretto. A quel punto, il comando di apertura poteva essere inviato e l'elettronica di controllo dello strumento è stata spenta, prima delle fasi successive delle attività di tensionamento del parasole. Questo passaggio chiave per MIRI è stato monitorato a distanza dai membri del team in Europa, pronti a fornire assistenza se necessario.
L'immagine qui mostra i membri del team MIRI stanchi e felici al Mission Operations Center di Baltimora, dopo aver completato questa prima delle tante fasi di commissioning MIRI. Il MIRI Contamination Control Cover sarà chiuso nei prossimi giorni per proteggere l'ottica da eventuali contaminanti mentre l'osservatorio si raffredda. Verrà quindi riaperto molto più tardi nella sequenza temporale, quando MIRI si sarà raffreddato alla sua temperatura operativa di soli 7 K e sarà pronto per guardare il cielo.
Oggi, il team di Webb ha esteso con successo la struttura di supporto dello specchio secondario, prima ripiegato con i suoi sostegni in una sorta di abbraccio con lo specchio principale. Quando la luce degli oggetti astronomici inciderà sui 18 specchi primari dorati di Webb, essa si rifletterà e colpirà lo specchio secondario ampio 74 centimetri, e questo dirigerà la luce verso gli strumenti dietro lo specchio principale. Lo specchio secondario è sostenuto da tre montanti leggeri e mobili, lunghi oltre 7 metri e progettati per resistere all'ambiente spaziale. Sono stati utilizzati motori sistemi di riscaldamento dedicati per tenere alla giusta temperatura i giunti durante il movimento.
Il processo di dispiegamento è iniziato alle 15:52 italiane e lo specchio secondario ha finito di spostarsi nella sua posizione estesa verso le 17:28. La struttura di supporto dello specchio secondario è stata quindi fissata alle 17:51 e 32 minuti dopo gli ingegneri hanno confermato che la struttura era completamente protetta e bloccata in posizione e che l'installazione era stata completata.
"Il treppiede più sofisticato del mondo è stato utilizzato", ha affermato Lee Feinberg, responsabile delle ottiche del telescopio presso Goddard. “Lo specchio secondario di Webb ha dovuto dispiegarsi in condizioni di microgravità e a temperature estremamente basse e alla fine ha dovuto funzionare subito senza errori. Doveva anche dispiegarsi, posizionarsi e bloccarsi in posizione con una tolleranza di circa un millimetro e mezzo, per poi rimanere estremamente stabile mentre il telescopio punterà in punti diversi nel cielo”.
Andamento aggiornato delle temperature in 4 punti critici del JWST: Ta e Tb sul lato esposto al Sole (il parasole e il "bus" centrale), Tc e Td nella parte in ombra (lo specchio primario e il radiatore ISIM). Le linee tratteggiate indicano l'andamento previsto nel resto del mese - Data Source: NASA/Goddard/JWST - Plot: Marco Di Lorenzo
Domani Webb dovrebbe posizionare un importante sistema noto come radiatore a infrarossi dispiegabile di poppa (ADIR), che aiuterà a dissipare il calore proveniente dai suoi strumenti e specchi; esso è situato dietro al vano strumenti e la sua temperatura è una delle più basse di tutto il telescopio (curva blu nella figura qui sopra). Nei giorni successivi toccherà poi alla chiusura delle due "ali" laterali dello specchio, ciascuna composta da 3 segmenti esagonali. A quel punto, il telescopio avrà assunto il suo aspetto definitivo.
Aggiornamento 6 gennaio 2022
Quando in Italia era il primo pomeriggio, si è svolta l'apertura del radiatore termico ADIR, un pannello di 1,2x2,4 metri in alluminio il cui compito è quello di smaltire il calore dal vano strumenti. Domani e dopodomani dovrebbe essere la volta delle due "ali" laterali dello specchio.