Dopo essere stato parte della stazione spaziale per quasi 20 anni, il modulo russo Pirs - Stykovochny Otsek 1, o Docking Compartment 1 (DC-1) - è stato sganciato dal complesso orbitale alle 10:55 UTC (le 12:55 italiane) di lunedì 26 luglio diventando il primo modulo abitato della ISS ad essere messo fuori servizio e rimosso. Tre ore dopo lo sgancio, alle 14:01:22 UTC (le 16:01 italiane), è iniziata l'accensione dei motori del Progress per l'uscita dall'orbita, rallentando Pirs/Progress MS-16 di 120 m/s e alterando la forma dell'orbita in modo che rientrasse nell'atmosfera sull'Oceano Pacifico. Questa operazione è terminata diciassette minuti dopo e il rientro atmosferico è avvenuto alle 14:42:30 UTC (le 16:42 italiane), con i pezzi sopravvissuti di Pirs e Progress che sono caduti, senza fare danni, in una zona delimitata dell'Oceano Pacifico circa dieci minuti dopo.
Le operazioni di dismissione di Pirs erano iniziate con una serie di due passeggiate spaziali, avvenute nel novembre 2020 e nel giugno 2021, per iniziare il processo di disconnessione di Pirs dalla ISS. Queste due EVA avevano visto i cosmonauti reindirizzare cavi e linee dati, spostare le gru Strela e riporre temporaneamente gli oggetti dal modulo alle piattaforme esterne. Sabato 24 luglio, i membri dell'equipaggio russo Oleg Novickij e Pëtr Dubrov hanno chiuso e bloccato i portelli nadir di Pirs e Zvezda, eseguendo successivi controlli delle perdite per garantire una buona tenuta prima della separazione fisica del modulo.
Pirs, che significa "molo" in russo, fa risalire le sue origini alla stazione spaziale Mir-2, che era essa stessa un progetto sovietico il cui design iniziò nel 1976. La lunga e travagliata storia di Mir-2 alla fine lo avrebbe trovato nei primi anni '90, quando importanti cambiamenti di design, per lanciare i suoi vari moduli tramite la navetta Buran, erano in corso. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, nel dicembre 1991, Mir-2 emerse l'anno successivo come stazione a quattro moduli, incluso un modulo di aggancio, che sarebbe diventato Pirs. Nel 1993, Mir-2 si fuse ufficialmente con il progetto di stazione spaziale NASA Freedom, che vedeva la partecipazione di Europa, Giappone e Canada, a lungo ritardato che divennero poi gli elementi costitutivi della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). All'inizio della costruzione di ISS, Pirs doveva essere un'aggiunta temporanea per risolvere un problema immediato di mancanza di punti di attracco sul lato russo. I principali porti nadir e zenith sul modulo di servizio Zvezda erano stati progettati per i moduli principali più grandi originariamente previsti dalla Russia.
Nella foto il veicolo cargo Progress MS-16, con il modulo Pirs agganciato, si è appena sganciato dalla ISS. Crediti: Roscosmos/Oleg Novickij
Quindi questi boccaporti non erano destinati agli attracchi della Soyuz e della Progress, limitando e complicando significativamente il rifornimento e la pianificazione delle missioni dell'equipaggio. Pirs avrebbe aiutato ad alleviare questo problema aggiungendo una terza porta di attracco Soyuz/Progress collegandosi alla porta nadir di Zvezda. Dopo i lanci di successo del modulo di controllo Zarya e del modulo di servizio Zvezda, Pirs venne lanciato il 14 settembre 2001 alle 23:34:55 UTC in cima a un razzo Sojuz-U dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan. Dopo essere stato posizionato in un'orbita di parcheggio iniziale, una Progress modificata collegata alla base di Pirs dispiegò i suoi pannelli solari e iniziò a manovrare il modulo fino all'altitudine orbitale della ISS dopo un profilo di rendez-vous di due giorni. Pirs eseguì con successo un attracco automatico al boccaporto nadir di Zvezda alle 01:05 UTC del 17 settembre 2001. Il modulo di alimentazione e propulsione Progress venne disconnesso da Pirs il 26 settembre, liberando la porta di attracco passiva Soyuz/Progress. Al momento del suo arrivo, il piano originale prevedeva la rimozione del Pirs e la sua sostituzione nel 2006 con l'Universal Docking Module, un componente molto più grande e multifunzionale della ISS. Cronicamente sotto-finanziato, l'Universal Docking Module venne cancellato, così come uno dei due moduli di ricerca ad esso collegati. Nel 2004 venne presa la decisione di modificare la riserva di Zarya, FGB-2, traformandola nel modulo laboratorio multiuso Nauka, ora lanciato, con l'aggiunta del nodo di attracco Prichal. Il piano per rimuovere Pirs per fare spazio al nuovo modulo è stato trasferito al design di Nauka. Dopo l'arrivo di Pirs alla stazione, l'equipaggio di tre persone della Spedizione 3 eseguì tre passeggiate spaziali per finalizzare i collegamenti elettrici e dati tra Pirs e Zvezda. Vennero inoltre consegnate altri due bracci Strela per il modulo tramite gli Space Shuttle Discovery e Atlantis, rispettivamente nelle missioni STS-96 e STS-101. Pirs era lungo 4,91 metri, aveva un diametro di 2,55 metri, un volume abitabile interno di 13 metri cubi, una massa di 3.580 kg ed era stato progettato per consentire alle navicelle Progress attraccate di trasferire carburante ai sistemi di propulsione di Zarya e/o Zvezda.
Nell'immagine il segmento orbitale russo della ISS, prima della partenza di Pirs. Crediti: Wikimedia/Penyulap,Craigboy, Leebrandoncremer.
Il primo veicolo spaziale ad attraccare con Pirs fu il veicolo con equipaggio Sojuz TM-33, che spostò dal boccaporto nadir di Zarya a Pirs il 20 aprile 2002. L'attracco fisico ebbe luogo alle 09:37 UTC di quel giorno. La prima passeggiata spaziale dal Pirs ebbe luogo l'8 ottobre 2001 (come parte dell'allestimento del modulo). In tutto, Pirs ha supportato 52 passeggiate spaziali dal segmento russo della ISS, con l'ultima uscita avvenuta il 29 maggio 2019. A bordo della ISS l'equipaggio di Spedizione 65, comandato dal giapponese Akihiko Hoshide, e composto dagli ingegneri di volo Robert Kimbrough, Shannon Walker e Mark Vande Hei della NASA, Thomas Pesquet francese dell'ESA e dai cosmonauti Oleg Novickij e Pëtr Dubrov della Roscosmos, si preparano ora all'arrivo, previsto per il 29 luglio, del modulo Nauka, che prenderà il posto di Pirs. Dopo l'inserimento in orbita vi erano stati alcuni giorni di preoccupazione per diversi problemi tecnici sorti con il modulo. Fortunatamente ora sembra tutto superato e Nauka ha già eseguito diverse accensioni dei motori per avvicinarsi alla ISS.