L'orbiter si chiamerà EnVision e fornirà una visione completa del pianeta, dal suo interno all'atmosfera superiore, per determinare come e perché Venere e la Terra si sono evolute in modo così diverso.
Questa missione seguirà a ruota  le due selezionate dalla NASA, DAVINCI+ e VERITAS, che saranno lanciate tra il 2028 ed il 2030.

"Ci aspetta una nuova era nell'esplorazione del nostro vicino più vicino, ma completamente diverso, del Sistema Solare", ha detto Günther Hasinger, Direttore scientifico dell'ESA. “Insieme alle nuove missioni su Venere guidate dalla NASA, avremo un programma scientifico estremamente completo su questo enigmatico pianeta fino al prossimo decennio”.

EnVision fa seguito al grande successo di Venus Express (2005-2014) sempre dell'ESA che si è concentrata principalmente sulla ricerca atmosferica ma ha anche fatto scoperte importanti che indicavano possibili hotspot vulcanici sulla superficie del pianeta.

 

Gli obiettivi della missione

Una domanda chiave nella scienza planetaria è come mai Venere abbia subito un cambiamento climatico così drammatico, nonostante le sue dimensioni e composizione siano all'incirca uguali alla Terra: Ci sono ancora molte domande aperte sulla sua storia. Cosa è successo nella sua evoluzione per arrivare a questo stato? E questo predice il destino della Terra se anche il nostro pianeta dovesse subire un catastrofico effetto serra? Venere è ancora geologicamente attiva? Avrebbe potuto ospitare un oceano e persino sostenere la vita? Quali lezioni si possono apprendere sull'evoluzione dei pianeti terrestri in generale, quando scopriamo esopianeti simili alla Terra?

EnVision, con i suoi strumenti innovativi, cercherà le risposte.
La sonda sarà dotata di una suite di strumenti europei tra cui un ecoscandaglio per rivelare la stratificazione sotterranea e spettrometri per studiare l'atmosfera e la superficie.
Gli spettrometri monitoreranno le tracce dei gas atmosferici e analizzeranno la composizione della superficie, alla ricerca di eventuali cambiamenti che potrebbero essere collegati all'eventuale vulcanismo attivo.
Un radar fornito dalla NASA mapperà la superficie. Inoltre, un esperimento di radio scienza sonderà la struttura interna del pianeta e il campo gravitazionale, oltre a studiare la struttura e la composizione dell'atmosfera.

Queste immagini radar della superficie saranno nettamente migliori di quelle ottenute dalla sonda Magellano della NASA negli anni '90. E, in collaborazione con le prossime missioni della DAVINCI+ (Deep Atmosphere Venus Investigation of Noble gas, Chemistry, and Imaging) e VERITAS (Venus Emissivity, Radio Science, InSAR, Topography, and Spectroscopy), fornirà una visione completa di Venere mai ottenuta finora.

"Siamo entusiasti di contribuire alla nuova entusiasmante missione dell'ESA per indagare su Venere", ha affermato Thomas Zurbuchen, amministratore associato per la scienza della NASA. “EnVision sfrutta i punti di forza nello sviluppo degli strumenti di entrambe le nostre agenzie. In combinazione con le missioni Discovery della NASA su Venere, la comunità scientifica avrà un insieme potente e sinergico di nuovi dati per capire come si è formata Venere e come la superficie e l'atmosfera sono cambiate nel tempo".

Gli strumenti lavoreranno insieme, fornendo una visione globale onnicomprensiva del pianeta e dei suoi processi.

 

Gli strumenti scientifici

In base ad una prima panoramica, il payload sarà costituito da:

Venus Synthetic Aperture Radar (VenSAR) che opererà a 3,2 GHz nella banda S (lunghezza d'onda di 9,4 cm). Fornirà diversi tecniche di imaging: mappatura mirata della superficie; topografia e altimetria complessive; immagini stereo; radiometria e scatterometria di superficie; polarimetria di superficie; interferometria.

Venus Subsurface Radar Sounder (SRS), che sarà un'antenna fissa a dipolo operante nella gamma 9 - 30 MHz. Cercherà i confini del materiale sotto la superficie tra i vari strati e in diversi terreni geologici per fornire relazioni stratigrafiche a vari intervalli di profondità.

Venus Spectroscopy Suite (VenSpec), composto da tre canali: VenSpec-M, VenSpec-H e VenSpec-U. VenSpec-M fornirà dati compositivi sui tipi di roccia, VenSpec-H eseguirà misurazioni atmosferiche ad altissima risoluzione e VenSpec-U monitorerà specie minori (principalmente SO e SO2), nonché il misterioso assorbitore UV nelle nuvole superiori di Venere. Questa suite cercherà variazioni temporali nelle temperature superficiali e nelle concentrazioni troposferiche di gas vulcanici, indicative di eruzioni in atto.

 

I prossimi passi

Ora, la missione dovrà passare alla "Fase di Definizione", in cui viene finalizzato il design del satellite e degli strumenti.
Dopo la fase di progettazione, verrà selezionato un appaltatore industriale europeo per costruire e testare EnVision prima che venga lanciata su un razzo Ariane 6

La prima opportunità di lancio per EnVision è il 2031, con altre possibili opzioni nel 2032 e nel 2033. Il veicolo spaziale impiegherebbe circa 15 mesi per raggiungere il pianeta, con altri 16 mesi per raggiungere la circolarità dell'orbita tramite aerobraking. La sua orbita di 92 minuti sarà quasi polare con un'altitudine compresa tra 220 km e 540 km.