L'atterraggio nella steppa del Kazakistan è avvenuto nelle prime ore di sabato mattina, mentre in Florida fervono i preparativi per il lancio di un altro equipaggio diretto alla stazione, previsto per giovedì a bordo di una navicella spaziale Crew Dragon di SpaceX. Con le forze di recupero russe e il personale di supporto della NASA in attesa, il modulo di rientro della navicella Sojuz, è sceso sotto un unico paracadute arancione e bianco, toccando il suolo, assistito dai retrorazzi negli ultimi metri, alla 10:55 locali (le 8:55 italiane) per chiudere una missione durata 185 giorni. Il comandante della Sojuz MS-17 (63S) Sergej Ryžikov, l'ingegnere di volo Sergej Kud'-Sverčkov e l'astronauta della NASA Kate Rubins hanno salutato, sorriso ampiamente e hanno dato il cinque agli equipaggi di supporto, mentre venivano trasportati dalla capsula alle poltrone reclinabili vicine, per i primi rapidi controlli medici e le usuali telefonate satellitari a casa ad amici e parenti. "È stato incredibile!" Rubins, una veterana dello spazio, ha esclamato dopo il suo secondo rientro sulla Terra a bordo di una Sojuz. Al Kennedy Space Center in Florida, nel frattempo, gli ingegneri di SpaceX hanno trasferito un razzo Falcon 9 sulla rampa 39A per un test dei motori del primo stadio, in prerazione per il lancio, previsto giovedì prossimo per il volo Crew-2, che porterà due astronauti della NASA, un francese e un astronauta giapponese al stazione spaziale per il proprio soggiorno di sei mesi. I quattro astronauti di Crew-2 sono volati allo spazioporto della Florida venerdì pomeriggio per prepararsi al volo. "È fantastico essere al Kennedy Space Center, specialmente durante la settimana del lancio," ha detto il comandante Shane Kimbrough ai giornalisti sulla pista. "Sta decisamente diventando reale. Il nostro equipaggio è estremamente ben addestrato e siamo davvero entusiasti e pronti a partire".
Nella illustrazione le varie fasi di rientro della Sojuz MS-17. Credit: NASA.
L'atterraggio della Sojuz, e il lancio del Crew Dragon, sono il secondo e il terzo volo in una sequenza record di quattro missioni, in sole tre settimane, per sostituire l'intero equipaggio di sette membri della stazione dopo lunghi soggiorni in orbita. Tutto è iniziato il 9 aprile quando il comandante della Sojuz MS-18 (64S) Oleg Novickij, Pëtr Dubrov e Mark Vande Hei della NASA sono partiti dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, attraccando alla stazione dopo un rendezvous su due orbite. Dopo un passaggio di consegne durato sei giorni, il trio uscente ha salutato i membri dell'equipaggio della stazione e si è sganciato dal modulo Poisk del complesso orbitale alle 9:34 p.m. EST di venerdì (le 3:34 italiane di sabato mattina). Una volta ottenuta la separazione fisica dal modulo Poisk, delle molle hanno impartito una velocità di separazione di 0,12 m/s tra la stazione e la Sojuz mentre entrambi i veicoli spaziali erano in deriva libera. Dieci secondi dopo la separazione, Sojuz ha iniziato il controllo attivo dell'assetto. L'accensione di separazione n.1 si è verificata 3 minuti dopo lo sganciamento, a quel punto Sojuz ha acceso i suoi propulsori per 8 secondi impartendo una variazione di velocità di 0,53 m/s al veicolo. E' seguita una seconda accensione di 15 secondi che ha dato alla Sojuz una spinta aggiuntiva di 1,53 m/s. Questa seconda accensione ha spedito la capsula fuori dalla sfera Keep Out della Stazione e l'ha posizionata sulla sua traiettoria di volo libero iniziale, pronta per iniziare i preparativi per l'uscita dall'orbita .Dopo aver chiuso i portelli, tra i moduli orbitale e di discesa, l'equipaggio ha orientato la Sojuz in posizione retrograda. L'accensione del motore di frenata e durata per quattro minuti e 39 secondi ed ha impartito una decelerazione di 128 m/s alla Sojuz, abbassandone il perigeo nell'atmosfera terrestre in un punto preciso per consentire al modulo di atterrare dove previsto. La separazione della Sojuz nelle sue tre componenti costituenti è avvenuta a 140 km sopra l'Egitto alle 00:29:55 a.m. EDT (le 06:29:55 italiane) seguita dall'Interfaccia di ingresso - il punto in cui si raggiunge l'atmosfera distinguibile - a circa 121 km di quota. Il regime di rientro del plasma è iniziato a 80,6 chilometri di altitudine, a quel punto le comunicazioni sono cessate con il velivolo poiché l'intensità del plasma ha bloccato tutte le frequenze di comunicazione. 50 minuti dopo, dopo l'apertura del paracadute a 10,7 km di altezza, il modulo di discesa è atterrato, come previsto, vicino alla città di Dzhezkazgan. Gli elicotteri russi erano pronti a traghettare l'equipaggio a Karaganda. Da lì, Ryžikov e Kud'-Sverčkov saliranno a bordo di un jet russo per un volo di ritorno a Città delle Stelle, vicino a Mosca, mentre Rubins si dirigerà a casa, Houston nel Texas, a bordo di un aereo della NASA.
Nella foto il modulo di rientro della Sojuz MS-17, pochi attimi prima di toccare il suolo della steppa Kazaka. Credit: NASA.
Durante la loro missione, Rubins e i suoi compagni di equipaggio hanno accolto gli astronauti Crew-1 della NASA a bordo del primo volo spaziale dell'equipaggio commerciale di lunga durata. Rubins ha completato due passeggiate spaziali insieme all'astronauta della NASA Victor Glover e all'astronauta della Japanese Aerospace Exploration Agency (JAXA) Soichi Noguchi, portando il totale di quattro attività extra-veicolari in carriera. Rubins ritorna sulla Terra con un totale di 300 giorni in orbita nel corso dei suoi due voli, la quarta con più giorni nello spazio da parte di un'astronauta statunitense. Rubins ha trascorso centinaia di ore a lavorare su nuovi esperimenti a bordo della ISS, basandosi sulle indagini condotte durante la sua prima missione, comprese le ricerche sul cuore e molteplici studi di microbiologia. Ha avanzato il suo lavoro nel sequenziamento del DNA, che potrebbe consentire agli astronauti di diagnosticare una malattia nello spazio o identificare i microbi che crescono nella stazione spaziale. Rubins ha raccolto centinaia di campioni microbici in diverse posizioni all'interno della stazione spaziale per lo studio 3DMM per costruire una mappa 3D di batteri e prodotti batterici in tutta la stazione. Facendo progredire la comprensione del microbioma del laboratorio orbitante, questo lavoro aiuta a identificare i potenziali rischi e supporta lo sviluppo di contromisure per mitigarli. Rubins ha anche lavorato all'esperimento Cardinal Heart, che studia come i cambiamenti di gravità influenzano le cellule cardiovascolari a livello cellulare e tissutale. I risultati potrebbero fornire una nuova comprensione dei problemi cardiaci sulla Terra, aiutare a identificare nuovi trattamenti e supportare lo sviluppo di misure di screening per prevedere il rischio cardiovascolare prima del volo spaziale. Durante il lavoro dell'equipaggio, sono state condotte dozzine di esperimenti di vari campi della scienza secondo il programma scientifico russo (medicina, biologia spaziale, biotecnologia, processi fisico-chimici, ecc.). Così, durante la spedizione di sei mesi, i membri russi dell'equipaggio di Spedizione 64 hanno condotto 44 esperimenti, 41 dei quali con la partecipazione di cosmonauti. Il tempo dell'equipaggio dedicato al programma di ricerca è stato di 579,5 ore. Allo stesso tempo, sono state realizzate 614 sessioni di esperimenti, di cui 501 con il coinvolgimento di cosmonauti.
Con l'equipaggio della Sojuz al sicuro sulla Terra, gli ingegneri della NASA e di SpaceX stanno portando avanti il lavoro per preparare il razzo Falcon 9 e la navicella spaziale Crew Dragon per il lancio di giovedì 22 aprile. Si tratterà del terzo lancio pilotato in orbita dal suolo statunitense dall'ultimo volo del programma Space Shuttle nel 2011 e il primo con un razzo del primo stadio (B1061) e una nave spaziale Crew Dragon (la 'Endeavour') che hanno volato in precedenza con il volo Demo-2 a maggio 2020. Dopo il test dei motori, svoltosi sabato, Kimbrough, McArthur, Pesquet e Hoshide hanno in programma di allacciare le cinture all'inizio di domenica, per un conto alla rovescia di prova, eseguendo le procedure generali del giorno del lancio. Il decollo è previsto per le 6:11 a.m. EST di giovedì (le 12:11 italiane), mentre venerdì mattina è previsto l'attracco alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Kimbrough e il suo equipaggio saranno accolti a bordo del laboratorio dal comandante della stazione spaziale Shannon Walker, che ha preso la guida di Spedizione 65 dopo il passaggio di comando da parte del cosmonauta Ryžikov, e dagli astronauti dell'equipaggio di Crew-1 Michael Hopkins, Victor Glover e dall'astronauta giapponese Soichi Noguchi, insieme a Novickij, Dubrov e Vande Hei.
Nella foto il razzo Falcon 9 con la capsula Crew Dragon 'Endeaour' mentre esegue il viaggio verso la rampa di lancio 39A del KSC. Credit: NASA.
Dopo un passaggio di consegne di una settimana, durante la quale saranno ben 11 le persone a bordo della ISS, che servirà a familiarizzare i loro sostituti con le operazioni della stazione, gli astronauti di Crew-1 lasceranno la stazione, guidando la loro capsula di SpaceX verso un ammaraggio nel Golfo del Messico a sud di Tallahassee, in Florida, intorno alle 12:40 p.m. EST (le 18:40 italiane) del 28 aprile. E con ciò, la NASA e l'agenzia spaziale russa Roscosmos avranno sostituito i sette membri dell'equipaggio della stazione con due lanci e due atterraggi in meno di un mese, un ritmo record per il programma della stazione spaziale.