L'Indian Space Research Organisation (ISRO) puntava all'agosto 2022 per il lancio della prima missione abitata, proprio in occasione del 75esimo anniversario dell'indipendenza indiana. Tuttavia, secondo quanto dichiarato dal presidente dell'ISRO, K. Sivan, la prima dimostrazione di volo spaziale umano prenderà il via dopo un secondo volo di prova senza equipaggio, pianificato adesso per il 2022-23. L'ISRO punta infatti a un primo volo di prova senza equipaggio per il dicembre di quest'anno. Secondo il giornale Times of India la missione coinvolgerà il veicolo di lancio Geosynchronous Satellite Launch Vehicle (GSLV) Mark III, predisposto per il volo con esseri umani e dotato di uno stadio superiore modificato compatibile con un modulo e un sistema di fuga per l'equipaggio. In seguito all'annuncio formale del progetto Gaganyaan (così è stato battezzato il programma di volo spaziale abitato indiano) nell'agosto 2018, la prima missione senza equipaggio era inizialmente prevista per il lancio nel dicembre 2020. L'India aveva però dichiarato, già alla fine dell'anno scorso, che il progetto Gaganyaan sarebbe stato "leggermente ritardato" a causa del COVID-19. La prima missione con equipaggio trasporterà tre astronauti, mentre uno sarà di riserva. A questo proposito, quattro piloti selezionati per il programma stanno partecipando all'addestramento degli astronauti in Russia. A differenza di altre nazioni che hanno effettuato voli spaziali umani, l'India non farà volare animali nello spazio. Invece, porterà nello spazio robot umanoidi per una migliore comprensione di ciò che l'assenza di gravità e le radiazioni fanno al corpo umano durante lunghi periodi nello spazio.

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Nell'immagine la capsula abitata indiana ed il razzo che la porterà in orbita . Credit: @Astro_Raja

Un umanoide senza gambe, chiamato Vyom Mitrā, venne mostrato nel gennaio 2020 e dovrebbe volare a bordo delle missioni sperimentali senza equipaggio e assistere gli astronauti in missioni con equipaggio. L'India mira a unirsi a Russia, Stati Uniti e Cina come gli unici paesi ad aver raggiunto capacità di volo spaziale umano indipendente. Il Paese, nonostante si trovi in questa fase iniziale, sta già guardando oltre l'orbita bassa terrestre. Il Dipartimento dello Spazio indiano ha recentemente rilasciato una bozza intitolata "La politica sugli esseri umani nello spazio" di pubblico dominio per commenti e suggerimenti prima della potenziale approvazione del governo. Il documento afferma che la politica sugli esseri umani nello spazio "mira a una presenza umana sostenuta nello spazio come strumento per lo sviluppo, l'innovazione e la promozione di collaborazioni in linea con gli interessi nazionali".

Nel perseguire la bozza, il Dipartimento dello spazio dovrebbe "definire un percorso a lungo termine per la presenza umana sostenuta nell'orbita bassa terrestre (LEO) oltre a intraprendere missioni di esplorazione oltre questa. Le tecnologie necessarie per consentire una presenza umana sostenuta in LEO e oltre, come dichiarato, includono sistemi di supporto vitale rigenerativo, sistemi di rendez-vous e di attracco, habitat gonfiabili e tute per attività extra-veicolari. Anche l'utilizzo della cooperazione internazionale, lo sviluppo di ecosistemi, l'incoraggiamento all'imprenditorialità e il rafforzamento della partecipazione pubblica sono considerati compiti chiave per raggiungere questi scopi.

Intanto, Chandrayaan-3, la terza missione dell'India sulla luna, dovrebbe scivolare nel 2022, lo ha detto il presidente dell'ISRO, K. Sivan, all'agenzia di stampa Press Trust of India.

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Nell'illustrazione artistica Chandrayaan-3 sulla superficie lunare assieme al rover . Credit: @ISRO

La missione coinvolgerà un lander e un piccolo rover simile a quello di Chandrayaan-2, ma nessun orbiter. La missione Chandrayaan-2 del 2019 ha posizionato con successo un orbiter attorno alla luna, ma il tentativo di atterraggio sulla superficie si è concluso con la perdita delle comunicazioni, nonostante una discesa nominale, fino a un'altitudine di circa due chilometri. Si prevede che Chandrayaan-3 miri allo stesso sito di atterraggio, a circa 70,9 gradi a sud dell'equatore lunare. L'orbiter Chandrayaan-2 opererà come un relè di comunicazione per il lander Chandrayaan-3. In caso di successo, Chandrayaan-3 potrebbe rendere l'India il quarto paese ad essere riuscito a atterrare sulla luna con successo. K Sivan ha detto alla stampa che la missione e il suo successo pianificato formeranno la base delle missioni interplanetarie dell'ISRO. L'India sta anche pianificando un orbiter per Venere da lanciare nel 2024. L'India si sta nel frattempo preparando per il lancio del PSLV-C51 (la 53esima missione del Polar Satellite Launch Vehicle) dal Satish Dhawan Space Center, a Sriharikota, fissata per le 23:53 p.m. del 27 febbraio (le 5:23 italiane del 28 febbraio). Il satellite ottico di osservazione della terra Amazonia-1, dell'Istituto nazionale per la ricerca spaziale (INPE) del Brasile, è il carico utile principale. Esso sarà affiancato da 18 satelliti passeggeri più piccoli. La missione sarà il primo lancio orbitale dell'India nel 2021, dopo che il Paese è stato profondamente colpito dal COVID-19 nel 2020.