Aggiornamento (tardivo) del 3 Ottobre: dopo 6 giorni di silenzio radio e tre giorni dopo il massimo avvicinamento, lo scorso 30 settembre le antenne DSN hanno ricevuto il segnale "beacon" che indicava lo "status A" per la sonda, il migliore possibile. Oggi, grazie all'aumentata distanza angolare dal Sole, è iniziato il download dei dati raccolti durante il sesto perielio.

 Secondo il sistema di effemeridi JPL/Horizons, il perielio è avvenuto alle ore 09, 16 minuti e 1,1 secondi UT (le 11:16 in Italia), quando Parker è giunta a soli 14160357375 metri dal centro del Sole; in quel momento, la velocità ha raggiunto la bellezza di 129,603859 km/s o 466574 km/h (466592 km/h secondo il sito della missione), sempre rispetto al Sole, ed anche questo è un record assoluto per una sonda spaziale. I record precedenti erano stati stabiliti sempre da Parker nella prima metà di quest'anno, durante gli ultimi due passaggi al perielio, entrambi a circa 18,69 milioni di km dalla superficie solare e a 393000 km/h.

 L'impresa è stata resa possibile dal terzo gravity assist con Venere, avvenuto lo scorso 11 luglio; in quella occasione la manovra ha permesso di trasferire una parte del momento angolare e dell'energia totale della sonda verso il pianeta, permettendole di penetrare ulteriormente nella "pozza gravitazionale" del Sole. In quella occasione, la sonda è arrivata a 833 km dalla superficie di Venere, molto più in basso dei precedenti due. Yanping Guo, responsabile della progettazione e della navigazione, dei "Johns Hopkins Applied Physics Labs", ha osservato che l'assist gravitazionale ha fornito la maggiore riduzione della velocità orbitale dall'inizio della missione, riducendo la velocità del veicolo spaziale di 13579 chilometri orari (3.77 km/s).

 Alcuni strumenti sul veicolo spaziale erano stati accesi già dalla fine di agosto per raccogliere dati sull'ambiente vicino al Sole e sul vento solare, ma la fase di osservazioni al perielio è iniziata ufficialmente solo il 21 settembre e finirà il 2 Ottobre; le per svariati giorni le comunicazioni con la sonda saranno impossibili dato che si trova dietro al Sole vista dalla Terra, ma si spera almeno di poter rilevare presto il segnale "beacon" a testimonianza della sopravvivenza di Parker.

 E' la prima volta che Parker Solar Probe si scende al di sotto di 0,1 unità astronomiche dal centro del Sole; “ci chiediamo sempre se vedremo qualcosa di nuovo man mano che ci avviciniamo, e quando il ciclo solare ripartirà e il Sole diventerà più attivo, saremo in grado di osservare quell'attività da un punto di vista senza precedenti" ha detto Nour Raouafi, scienziato del progetto Parker Solar Probe presso l'APL.

 Il prossimo 17 gennaio ci sarà un altro perielio simile a quello odierno, poi Parker effettuerà un nuovo gravity assist con Venere per restringere ulteriormente la sua orbita.

 L'immagine in apertura (purtroppo con le antiquate unità imperiali) è tratta dal filmato visibile in questo articolo: http://parkersolarprobe.jhuapl.edu/News-Center/Show-Article.php?articleID=154