La U.S. Space Force rappresenta il sesto ramo operativo delle forze armate statunitensi, a fianco di Aviazione, Esercito, Marina, Guardia Costiera e Marines.
Da quando è stata creata con la Space Policy Directive–4, l'USSF ha stabilito un quartier generale, assunto personale dall'aviazione americana e persino prodotto un video di reclutamento. Ma le attività procedono a gran ritmo e nell'ultimo annuncio è stato dichiarato che, presto, il personale sarà addestrato nella guerra orbitale, nella guerra elettronica, nelle strategie militari ed in altre attività.
L'obiettivo immediato è quello di avere un'organizzazione in grado di controllare l'infrastruttura spaziale statunitense e proteggerla da attacchi fisici, elettronici o digitali: affrontare missili anti-satellite, armi elettroniche ed attacchi informatici.
Fino ad ora, i compiti dell'USSF sono stati un po' ambigui. Il termine "guerra spaziale" tende a evocare molte immagini hollywoodiane poco realistiche. In realtà, questo è un dominio in evoluzione che attualmente coinvolge i beni legati allo spazio, come gli osservatori ed i satelliti GPS, che vengono presi di mira in caso di guerra. L'idea è quella di creare molte specializzazioni come avviene per il personale dell'USAF, dove i piloti scelgono di essere da combattimento aereo, bombardieri o da rifornimento. In questo caso si potrà scegliere tra la guerra orbitale, la guerra elettronica, la gestione della battaglia spaziale, l'accesso allo spazio ed attività di supporto.
DeAnna Burt, direttore delle operazioni e comunicazioni della Space Force presso la Peterson Air Force Base in Colorado, ha dichiarato: "ci vorranno 10 anni prima che quelle persone diventino comandanti di squadrone e sovrintendenti di squadrone. Vorrei che andasse più velocemente ma ci vuole solo tempo". Il target a lungo termine è quello di creare una forza armata di 16.000 persone.