Parlando all'American Astronautical Society durante il Goddard Memorial Symposium tenutosi l'8 marzo, Bill Gersteinmaier, amministratore associato della NASA per le operazioni e l'esplorazione umana, ha detto che stanno studiando progetti per il lancio dei primi elementi dell'avamposto proposto come carico utile secondario nei primi voli dello Launch Space System (SLS).
"Iniziamo ad avere un senso di urgenza" sulla selezione di cosa far volare nelle missioni iniziali di SLS in supporto allo sviluppo dell'avamposto cis-lunare, ha detto "Stiamo veramente iniziando a prendere alcune decisioni su quale carico imbarcare".

L'avamposto sarà composto da una serie di moduli fra abitativo, cargo e di altro tipo per supportare equipaggi al lavoro nell'orbita lunare o in qualsiasi altra parte nei dintorni della Luna per lunghi periodi.
Il veicolo spaziale Orion trasporterà gli astronauti da e per l'avamposto, dove potranno testare le tecnologie ed eseguire altri lavori nel supporto dei previsti piani delle missioni a lungo termine su Marte negli anni '30.

Gerstenmaier ha dichiarato che l'avamposto potrebbe iniziare a prendere forma con la seconda e terza missione SLS, la EM-2 e la EM-3, che saranno i primi voli dell'SLS ad utilizzare il più potente Exploration Upper Stage (EUS). Questa versione di SLS avrà la capacità di trasportare carichi secondari pesanti diverse centinaia di chilogrammi con l'Universal Stage Adapter, un'area che separa l'EUS dall'Orion.

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Esempio di avamposto lunare/marziano proposto da Orbital ATK e basato sui moduli Cygnus. (Crediti: Orbital ATK)

L'attuale tempistica di lancio prevede EM-2 al più presto nel 2021 per la quale, dice Gestenmaier, la NASA dovrà prendere una decisione il prima possibile su quale elemento dell'avamposto, se si deciderà di farlo, dovrà volare con quel lancio. "Stiamo per decidere su quale sarà il carico, con chi collaboreremo e come costruire quell'attrezzatura," ha detto. "Nei prossimi mesi inizieremo a prendere decisioni su cosa far volare in quelle missioni."

Un jolly in questi piani potrebbe essere lo studio in corso per mettere un'equipaggio sulla prima missione di Orion/SLS, la EM-1.
La missione è attualmente prevista per il lancio alla fine del 2018 senza un equipaggio ma se la NASA deciderà di piazzare astronauti in quella missione, questa probabilmente scivolerà nel 2019, facendo arretrare EM-2 e le missioni successive.

Gerstenmaier, in un'intervista tenuta dopo la sua presentazione, dichiara che mettere un equipaggio su EM-1 potrebbe aprire nuove possibilità per EM-2 e quelle successive.
"Questo rende EM-2 una missione più aggressiva e potremmo fare molto con il cargo che si troverà dietro la capsula Orion di quel volo", ha detto.

Gerstenmaier ed altri avvisano però che nessuna decisione è stata ancora presa sul far volare o meno un'equipaggio su EM-1 e che lo studio è ancora in corso.
"Conosciamo bene le sfide associate a questo. Non è un compito facile", sottolinea Robert Lightfoot, facente amministratore NASA, nella conferenza tenuta lo stesso giorno. "Mi aspetto che presto avremo chiaro cosa faremo".

L'idea dello studio ha le sue radici nel potenziale ritardo ulteriore di EM-1.
Chris Shank, che ha guidato la 'squadra di transizione' dell'amministrazione Trump agli inizi dell'anno, ha detto nella conferenza che Gerstenmaier lo ha informato che il modulo di servizio per quella missione, fornito dall'agenzia spaziale Europea (ESA), potrebbe essere consegnato con diversi mesi di ritardo.
"Abbiamo chiesto che, se ci venisse dato più tempo, vi potrebbero essere ulteriori cose che potremmo fare con quella missione", dice Shank. Questo ha portato alla considerazione di far volare un'equipaggio su quella missione. "Come parte della transizione non abbiamo preconcetti di preclusione. Questo è sinceramente uno studio su come ottenere il più possibile con i soldi dati".

Sia che la NASA decida o meno di far volare un'equipaggio su EM-1, vi sono una marea di speculazioni nella comunità spaziale su come l'amministrazione Trump potrebbe reindirizzare gli sforzi del volo spaziale umano NASA verso le missioni lunari, compreso un ritorno umano sulla superficie lunare.
Fonti ufficiali dell'industria pensano che un accesso cis-lunare potrebbe essere utile per le missioni umane sulla superficie della Luna. "Direi che niente di questo possa diventa obsoleto. Questo è destinato ad essere un primo passo, o un avamposto", a prescindere dalla destinazione finale, ha detto Matt Duggan, responsabile dell'esplorazione di Boeing, nel corso di un'intervento alla conferenza tenuto il 9 marzo.

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Possibile configurazione di un avamposto lunare più complesso. (Crediti: Russian Space Web)

La Boeing è una delle sei compagnie che ha ricevuto contratti ad agosto dalla NASA come parte del suo programma NextSTEP (Next Space Technologies for Exploration Partnerships).
I contratti chiedono alle compagnie di sviluppare progetti per moduli abitati che potrebbero essere utilizzati in futuri avamposti cis-lunari. Alcune compagnie, come la Boeing, hanno già sviluppato dei progetti completi di avamposti cis-lunari, che Duggan dice potrebbero sviluppare il loro uso potenziale per l'appoggio alle missioni di atterraggi lunari, originariamente da parte di partner internazionali e non NASA. "Si può parlare di più ora di un viaggio americano alla superficie della Luna", ha concluso, "ma un viaggio internazionale alla superficie della Luna è sempre stato contemplato".

Intanto anche la Russia ha da tempo in mente il prossimo passo dopo la ISS, una stazione più piccola da piazzare in orbita lunare in appoggio ai piani futuri (anni '30) di proprie missioni abitate sulla superficie lunare. La stazione potrebbe utilizzare alcuni degli ultimi moduli sviluppati per la ISS e non ancora lanciati in orbita.

Insomma il futuro post-ISS, nonostante manchino ancora almeno sette anni alla chiusura del programma, inizia a delinearsi sempre meglio e chissà che anche il progetto del 'Villaggio Lunare' tanto caro al direttore dell'ESA Jan Woerner, non possa che essere il passo ancora successivo. Per Marte, forse, è meglio attendere di avere preso una certa dimestichezza con lo spazio profondo che non raggiungiamo da oltre 40 anni e proseguire quando saremo ben sicuri delle nostre capacità così lontani da casa.