Da quando ha iniziato la sua missione scientifica nel 2014, Gaia ha giocato un ruolo importante anche nella comprensione del sistema solare, contribuendo a caratterizzare le orbite e le proprietà fisiche degli asteroidi.
"Tutti gli asteroidi che abbiamo studiato finora erano già noti alla comunità astronomica" spiega Paolo Tanga, planetologo nell'Osservatori della Costa Azzurra e responsabile dell'elaborazione delle osservazioni sul sistema solare. Questi oggetti appaiono nei dati Gaia come piccole macchie in un campo stellare, dove scompaiono per riapparire poco dopo in un'altra regione adiacente, suggerendo un movimento rispetto alle stelle distanti. Una volta identificati, questi oggetti in movimento venivano confrontati con le posizioni previste per asteroidi già noti, secondo una procedura che abbiamo descritto in questo articolo di 18 mesi fa. "Adesso", dice Tanga, "per la prima volta, stiamo scoprendo oggetti che non corrispondono a nessuna posizione prevista di stella o asteroide". Finora c'erano stati problemi che impedivano queste scoperte; in particolare, come evidenziato nella mappa sottostante, il software "IDT" andava in crisi nell'identificare correttamente oggetti nuovi in campi stellari molto affollati (principalmente sul piano galattico) e quando il numero di fallimenti era grande, un gran numero di falsi allarmi contaminava i dati nella catena di identificazione rendendo ardue le nuove scoperte.
Mappa del cielo con gli asteroidi osservati da Gaia fino al 2015. In blu gli oggetti con una posizione in buon accordo con le previsoni orbitali, i rossi sono meno precisi a causa della collocazione in campi stellari sovrafollati. - Copyright: ESA/Gaia/DPAC/CU4, L. Galluccio, F. Mignard, P. Tanga (Observatoire de la Côte d'Azur)
"All'inizio, siamo rimasti delusi quando abbiamo visto come i dati erano pieni di mancate coincidenze", spiega Benoit Carry, Observatoire de la Côte d'Azur, in Francia, che ha il compito di selezionare i candidati Gaia di avviso. "Ora abbiamo messo a punto modi per filtrare questi disallineamenti e stanno lavorando! Gaia ha ora trovato un asteroide mai osservato prima d'ora."
Adesso Gaia-606 è stato ufficialmente rinominato 2016 UV56, risulta essere nella fascia principale degli asteroidi a una distanza media di 3,16 UA dal Sole e la sua debole magnitudine assoluta (H=15.5) suggerisce un diametro di pochi km.
Il vantaggio di cercare asteroidi con Gaia è che questo strumento esplora continuamente l'intera volta celeste, allontanandosi dalle regioni vicine al piano dell'eclittica che sono quelle più "battute" da altri programmi di ricerca. Questo significa che Gaia si rivelerà particolarmente efficace nell'avvistare oggetti che hanno un'orbita molto inclinata. Inoltre, le ricerche effettuate dalla Terra implicano generlmente una elongazione (angolo tra l'oggetto e il Sole) piuttosto grande, mentre Gaia ha la capacità di osservare oggetti prospetticamente abbastanza vicini al Sole; in tal modo dovrebbe avvistare molti nuovi asteroidi di tipo Atira, la cui orbita giace all’interno di quella terrestre.
Sulle future scoperte, Tanga ha commentato “Sapevamo già che Gaia era in grado di caratterizzare le proprietà fisiche degli asteroidi conosciuti, ora possiamo utilizzare la sonda per la ricerca di nuovi corpi minori e aumentare il numero degli asteroidi presenti nel catalogo degli oggetti del Sistema Solare”.
Riferimenti:
- http://sci.esa.int/gaia/58706-gaia-turns-its-eyes-to-asteroid-hunting/
- http://www.asi.it/it/news/gaia-a-caccia-di-asteroidi