A bordo l'equipaggio composto dal comandante della Soyuz Anatoly Ivanishin, dagli astronauti Takuya Onishi giapponese della JAXA e Kate Rubins della NASA, è stato rapidamente raggiunto dalle squadre di soccorso, dopo aver trascorso 115 giorni nello spazio, di cui 113 a bordo della stazione spaziale. L'equipaggio è stato accolto da un cielo coperto di nubi e con una temperatura minima di -1°. Nonostante la temperatura fredda l'equipaggio era in ottimo spirito ed è stato accolto sulle poltrone reclinabili e sottoposti ai primi controlli medici mentre eseguivano le chiamate telefoniche satellitari con le famiglie e gli amici.
I tre astronauti erano entrati all'interno della loro capsula Soyuz MS-01, attraccata al modulo Rassvet della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e chiusi i portelli attorno alle 5:12 p.m. (le 23:15 ora italiana) e poi lasciata la stazione alle 8:35 p.m. (le 2:35 italiane). La Soyuz MS-01 è la prima di una nuova serie di veicoli spaziali migliorati nei sistemi di comunicazione, navigazione e propulsione. Sebbene al momento siano già state lanciati due veicoli serie MS, l'equipaggio di Ivanishin è il primo che mette alla prova anche il rientro ed atterraggio.
Nella foto, da sinistra, l'astronauta NASA Rubins, il Comandante russo Ivanishin e l'astronauta giapponese Onishi.
Credit: NASA/Bill Ingalls
Appena dopo il distacco dalla stazione, Ivanishin ha eseguito una serie di test, accendendo manualmente i propulsori di manovra per verificare le prestazioni dei sistemi. I test sono andati bene ed alle 11:06 p.m. (le 4:06 italiane) sono stati accesi i motori di frenata per quattro minuti e 37 secondi, rallentando la velocità del veicolo spaziale di circa 300 km/h. Questo è bastato per far ricadere l'altro lato dell'orbita all'interno dell'atmosfera terrestre, come previsto. 24 minuti dopo i tre moduli che componevano il veicolo spaziale MS-01 si separavano e tre minuti dopo il modulo centrale ha iniziato a penetrare negli strati più esterni dell'atmosfera, ad una quota di circa 100 km.
Orientandosi con lo scudo termico in avanti, il modulo di discesa ha sopportato le temperature massime di circa 1.370° Celsius durante l'attraversamento dell'atmosfera scendendo fino a circa 30 km di quota, rallentando rapidamente e sottoponendo i tre occupanti a quattro volte il loro normale peso. All'altezza di circa 10.000 metri si è aperto il grosso paracadute che ha ulteriormente rallentato la discesa fino all'arrivo al suolo, dove i piccoli propulsori hanno ridotto la velocità verticale a pochi km orari.
Mentre l'equipaggio della Soyuz MS-01 è al sicuro a casa, gli ingegneri russi sono sotto pressione con i preparativi per il lancio del prossimo veicolo di serie MS, la Soyuz MS-03, che trasporterà Novitskiy, Pesquet e Whitson alla stazione. Il lancio dal Cosmodromo di Baikonur, nel Kazakhstan, è previsto per il 15 novembre con l'arrivo alla stazione spaziale atteso due giorni dopo. A bordo della ISS è in corso la missione Spedizione 50, composta attualmente dal Comandante Robert Kimbrough e dagli Ingegneri di Volo Andrei Borisenko e Sergei Ryzhikov