In una breve nota del 27 marzo, la JAXA dichiarava di non essere in grado di determinare lo stato di salute del satellite ma di aver ricevuto un breve segnale su cui lavorare. Tuttavia, ad oggi, ancora non si riesce a far luce sull'accaduto.
Lanciato il 17 febbraio 2016 alle 9:45 ora italiana, dal Tanegashima Space Center nel sud-ovest del Giappone, ASTRO-H è un satellite dedicato alle osservazioni astronomiche, dotato di quattro telescopi in raggi X (due per gli Hard X-ray che opereranno tra i 500 e gli 80.000 elettronvolt e due per i Soft X-ray che operano tra i 300 e i 12.000 elettronvolt) e un rilevatore di raggi gamma (Soft Gamma-ray Detector, fra i 4.000 e i 600.000 elettronvolt). Dopo il lancio è stato ribattezzato Hitomi, che in giapponese significa occhio, pupilla.
Grazie alla sua strumentazione Hitomi dovrebbe osservare una vasta gamma di fenomeni che includono i forti campi magnetici, la materia oscura e l’evoluzione dei buchi neri super-massicci ma qualcosa è andato storto.
Dopo l'anomalia, la JAXA ha dichiarato di aver notato altri due oggetti vicino l'orbita di ASTRO-H, forse responsabili di aver danneggiato il satellite o pezzi del satellite stesso. Il 28 marzo, una conferma analoga sembrava arrivare anche dagli Stati Uniti quando il Joint Space Operations Center (JSpOC) indicava la presenza di cinque oggetti nelle vicinanze ed ipotizzavano la "rottura" della navicella. Oppure i cinque detriti potevano essere un evento non relazionato dato che erano apparsi almeno sei ore prima del blackout nelle comunicazioni. Contemporaneamente, un video ripreso da Terra mostrava ASTRO-H "precipitare", cioè instabile nella traiettoria. Nel filmato il satellite varia notevolmente la sua luminosità percorrendo lo schermo da destra a sinistra, lasciando supporre che fosse fuori controllo ed in rotazione.
D'altra parte, anche il segnale intermittente ricevuto dalla JAXA potrebbe essere coerente con un rapido cambiamento orbitale e dell'assetto.
In un aggiornamento del 29 marzo, Masaki Fujimoto della JAXA ha informato che sono stati ricevuti altri segnali da Hitomi e che il veicolo spaziale è probabilmente ancora intatto (anche se i tecnici non sono stati in grado di determinarne lo stato di salute).
La JAXA è comunque ottimista e nelle ultime dichiarazioni ha fatto sapere che continuerà a lavorare sui dati disponibili e, anche se potrebbero volerci mesi, farà di tutto per recuperare il satellite.