Questo è il primo studio nel suo genere, centrato sulla produzione di metallo in un altro mondo.
Una tale attività sarà necessarie se l'uomo vorrà stabilire basi scientifiche e colonie permanenti sul Pianeta Rosso, sulla Luna e altrove. Per questo motivo, il professore Akbar Rhamdhani e il suo team hanno iniziato a cercare modi per produrre metallo su Marte. Fondamentalmente, senza presumere l'esistenza di depositi a cui attingere sul pianeta, hanno sviluppato un processo che utilizza l'atmosfera marziana trattata, la polvere dalla superficie e la luce solare concentrata per creare ferro metallico.
"Le analisi suggeriscono che la riduzione carbotermica della regolite marziana sarebbe il punto di partenza preferibile considerando l'abbondanza di carbonio sotto forma di CO2 nell'atmosfera marziana", scrivono gli autori nel documento.
L'energia solare fornisce la fonte di calore per l'operazione di "fusione", mentre il gas CO (monossido di carbonio o ossido di carbonio) raffreddato fornisce carbonio. Quest'ultimo è un sottoprodotto della produzione di ossigeno dall'atmosfera marziana. E sappiamo già che l'ossigeno può essere prodotto su Marte con mezzi artificiali. Il Mars Oxygen In-situ Resource Utilization Experiment (MOXIE) del rover Perseverance lo ha già fatto. Il team di Rhamdani ha escogitato quindi un processo di estrazione dei metalli abbinato a un impianto di generazione di ossigeno basato sul design MOXIE. L'intero impianto produrrebbe ossigeno e lega di ferro.
"Vorremmo sviluppare un processo di estrazione dei metalli su Marte che utilizzi veramente le risorse in situ, senza portare reagenti dalla Terra, per supportare l'ulteriore missione umana e lo sviluppo su Marte", ha affermato Rhamdhani.
Dalla teoria alla realtà
Il prossimo passo per il team è una collaborazione con la Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization (CSIRO), che è la National Science Agency australiana, per sviluppare la tecnologia.
Le missioni sulla Luna e su Marte "richiederanno l'uso delle risorse della Luna e di Marte per essere fattibili", ha detto Alan Duffy, direttore dello Space Technology Institute della Swinburne. "Stiamo utilizzando l'esperienza e le partnership industriali di Swinburne nell'estrazione e nell'elaborazione delle risorse per contribuire a rendere un po' più semplice la visione della NASA".
"Questo lavoro è un piccolo passo per la lavorazione dei metalli, che può far fare un passo da gigante all'umanità che costruisce un futuro fuori dalla Terra"