Dopo diverso tempo che seguo l'evoluzione di questo progetto tramite i canali online, vista la nostra grande passione per l'image processing sulle immagini delle diverse missioni spaziali, mi sembra doveroso dedicare un post al film in alta definizione "In Saturn's Rings" ("Tra gli anelli di Saturno") che, a partire dalla prossima primavera / estate, ci farà sognare gli scenari più belli dell'Universo e del nostro Sistema Solare.

E' un documentario dedicato all'astronomo Carl Sagan e al regista Stanley Kubrick, frutto di un progetto no-profit, ancora in fase di realizzazione, creato esclusivamente con le immagini ufficiali disponibili negli archivi NASA. Oltre 1,2 milioni di fotografie reali elaborate utilizzando tecniche visive innovative, sviluppate dal regista sudafricano Stephen Van Vuuren.

E' un prodotto IMAX ad altissima definizione, realizzato senza l'ausilio di computer grafica, effetti CGI o modellazione 3D, pensato per gli schermi giganti come quelli dei planetari.

Il film sfrutta le meravigliose immagini delle missioni Apollo, del telescopio spaziale Hubble e di altre sonde con le musiche di diversi autori come Ferry Corsten e Samuel Barber: è letteralmente un viaggio che inizia con il Big Bang e culmina con un incredibile volo nel sistema di Saturno, dove si intravede un piccolo punto blu, la Terra.

L'idea nacque il 1 luglio 2004, quando la sonda della NASA Cassini arrivò nel sistema di Satuno e Van Vuuren rimase affascinato dalle incredibili fotografie trasmesse a terra.
Il regista decise che quelle immagini non sarebbero dovute restare confinate tra scienziati ed amatori ma avrebbero dovuto raggiungere il grande pubblico.

Le missioni su Marte o sulla Luna sono state da sempre le più popolari, forse perché questi luoghi così vicini a noi affondano radici storiche nel nostro immaginario e nelle nostre fantasie. Altre, invece, come quella della sonda Cassini nel sistema di Saturno, sono state trattate marginalmente dai media e realmente seguite solo da un pubblico dedicato.

Il dilemma più grande, però, era trovare il modo per mostrare quelle incredibili immagini in un video.
L'ispirazione arrivò dal famoso forum Unmanned Spaceflight dove, tuttora, sono inscritte molte persone che quotidianamente elaborano immagini per hobby e passione.

Così, dopo tre anni di tentativi, tra le limitazioni software e la necessità di archiviare un gran numero di fotografie, Van Vuuren ottenne il primo minuto di ripresa a colori ad alta definizione, a maggio 2010.

Il film è realizzato partendo da tecniche di animazione 2.5D, ossia animazioni in 2D in uno spazio 3D ma il regista ha anche rispolverato vecchi metodi utilizzati per ricreare illusioni ottiche e prospettive nel teatro ed agli albori del cinema. Alla fine, con un mix di trucchi passati e nuove idee è riuscito ad ottenere l'effetto desiderato: la sensazione di volare nello spazio. Così, in un mondo saturo di effetti speciali, teoricamente, ogni inquadratura di questo film si sarebbe potuta realizzare senza l'ausilio di computer.

Aggiornamento 23 febbraio 2014

Via mail,  Stephen Van Vuuren ha fornito maggiori dettagli.

"L'animazione fotografica 2.5D è stata pensata principalmente per i livelli sul piano verticale rispetto alla fotocamera che riprende la scena ossia, primo piano, piano intermedio e sfondo.
Per gli anelli di Saturno, però, questo non avrebbe funzionato", spiega, "perché gli anelli si estendono da un estremo all'altro, dal primo piano allo sfondo".

“Normalmente questo si risolve tramite CGI o distorcendo le immagini".

"Io ho sviluppato tecniche per lavorare simultaneamente in 2.5D sia in verticale che in orizzontale (come in diagonale)".

"[Questo procedimento] funziona meglio con soggetti per i quali abbiamo a disposizione una grande quantità di fotografie da diverse angolazioni, che possono essere assemblate ad alta risoluzione. Per fortuna la Cassini ha fatto proprio così!".

Avevo anche chiesto se le sequenze di immagini che vediamo nel film rispettano la successione di scatto oppure sono estrapolate da un grande database in base alle necessità.
Questa domanda trova risposta già nella procedura descritta sopra ma Stephen aggiunge:

"Vengono utilizzate sia sequenze che mosaici molto grandi e anche combinazioni di entrambe. Determinante è che siano disponibili dati e [l'animazione] può essere fatta coincidere perfettamente con quelli grezzi del sensore a bassa risoluzione. Si potrebbero realizzare anche animazioni molto più dinamiche se ignorassimo la precisione scientifica. Quando i dati mancano allora devo prendermi un po' di licenza artistica – ma questo è comunque vero per l'elaborazione delle immagini di base, come sapete, anche per quelle ufficiali rilasciate dal JPL".

E dato si sta avvicinando un nuovo appuntamento con la manifestazione "Occhi su Saturno" dedicata ad uno dei pianeti più affascinanti del nostro Sistema Solare, controllate gli eventi vicino a voi, potreste assistere ad un'anteprima di questo bellissimo film!


A special thanks to Val Klavans a.k.a "Titan Saturn's Moon"
and of course to the director Stephen Van Vuuren for having responded to my questions.

Website: www.insaturnsrings.com