Il professor Philip Lubin dell'Università della California Santa Barbara pensa che polverizzare in minuscoli frammenti un impattatore in arrivo con scarso preavviso, sia la migliore opportunità per proteggere la Terra e i suoi abitanti da una roccia spaziale minacciosa.
Lubin sta sviluppando un'idea chiamata PI-Terminal Defense for Humanity, dove PI sta per un promettente "Pulverize It" (polverizzalo!).
Il progetto è stato presentato alla Planetary Defence Conference nel 2021 e ora è stato preso in considerazione dal NIAC (Innovative Advanced Concepts), il dipartimento della NASA che mira a promuovere e supportare idee visionarie che possono trasformare le future missioni.
"Finora l'umanità è stata risparmiata da una catastrofe su larga scala, come quella che ha colpito i precedenti inquilini [della Terra], ma contare sull'essere fortunati è una strategia scadente a lungo termine", ha detto Lubin nel 2021.
La NASA e altre istituzioni tengono costantemente sotto controllo il cielo alla ricerca di asteroidi pericolosi, i quali vengono scrupolosamente monitorati e catalogati. Ma dobbiamo comunque essere pronti a proteggerci da un impatto catastrofico.
Finora sono state proposte diverse tecniche di deflessione e l'Agenzia spaziale americana ha lanciato da poco la missione DART (Double Asteroid Redirection Test) diretta verso il sistema di asteroidi doppio Didymos e il suo compagno più piccolo, Dimorphos. DART è puramente dimostrativa e Dimorphos non è in rotta di collisione con la Terra ma la missione proverà a modificarne l'orbita come test sul campo. Tuttavia, il vero problema non sono gli asteroidi che conosciamo ma quelli che vediamo all'ultimo minuto (o quelli che non vediamo affatto). E qui entra in gioco l'idea del PI-Terminal Defense for Humanity, ossia polverizzare una roccia spaziale in detriti più piccoli che poi brucerebbero nell'atmosfera.
Questa figura mostra due nuvole di frammenti risultanti da intercettazioni riuscite. In alto è rappresentato un asteroide più piccolo, in basso più grande.
Crediti: Lubin 2021
L'idea
Alla base c'è l'idea di progettare un impattatore che non sia solo cinetico ma anche esplosivo. Un vero e proprio corpo contundente, dotato di aste penetranti piene di esplosivo per perforare l'asteroide, il quale esploderebbe, si spera, in pezzi con un diametro di 15 metri o meno. I frammenti formerebbero una nuvola di detriti ma gran parte di essi verrebbero distrutti dall'attrito con l'atmosfera terrestre.
"L'efficacia dell'approccio dipende dal tempo di intercettazione e dalle dimensioni dell'asteroide ma consente una difesa efficace contro gli asteroidi con diametri di qualche centinaio di metri e potrebbe virtualmente eliminare la minaccia di distruzione di massa", ha detto Lubin.
Il Sistema PI potrebbe essere in orbita attorno alla Terra o addirittura alloggiato su una base lunare.
“Rispetto ad altri scenari di riduzione delle minacce, questo approccio è estremamente conveniente, testabile e distribuibile con una roadmap logica di sviluppo e test. Il pre-dispiegamento del sistema in orbita o in una base lunare consente una risposta rapida dell'ordine di meno di un giorno, se necessario", ha affermato Lubin.
"Il grande vantaggio di questa idea è che consente la difesa finale in caso di preavvisi brevi e la mitigazione della distanza del bersaglio dove la deflessione orbitale non è fattibile", ha detto Lubin. "Sono possibili anche le intercettazioni vicine alla Luna in poche ore, prima dell'impatto". Il nostro satellite offre indubbiamente un grande vantaggio tattico perché permette una velocità di fuga inferiore rispetto alla Terra, rendendo i lanci più facili e meno costosi. Tuttavia, con il potenziamento della tecnologia missilistica, anche i lanci dalla Terra stanno diventando più convenienti.
Lubin dice che il sistema PI ha bisogno solo di cinque ore prima della finestra di impatto per distruggere un asteroide delle dimensioni dell'oggetto nell'evento Tunguska, che aveva probabilmente un diametro di circa 50 metri. Ma lo scienziato ha affermato che la sua idea potrebbe distruggere anche asteroidi delle dimensioni di Apophis, che ha un diametro di circa 370 metri e passerà piuttosto vicino alla Terra nel 2029 ma senza essere una minaccia.