Mentre il fabbisogno energetico del pianeta aumenta più che esponenzialmente per gli usi più diversi, la televisione ci bombarda con pubblicità di auto elettriche, il futuro a "emissioni zero", dicono. Ma la popolazione mondiale dove prenderà tutta l'energia necessaria per la vita che ci siamo costruiti e ci stiamo costruendo nei prossimi anni? La centrali a carbone e gas di certo non saranno sostenibili ancora per molto dal nostro pianeta, le energie rinnovabili non sono ancora così efficienti e non possiamo pensare che il nucleare, che di "ecologico" ha ben poco, possa essere la soluzione al problema (basta pensare al risveglio della centrale di Chernobyl o al problema dell'acqua radioattiva di Fukushima o, più in generale, alla difficile gestione delle scorie). Ma la ricerca del Santo Graal dell'energia, la fusione nucleare, continua e potrebbe davvero rivoluzionare tutto. La fusione nucleare è la reazione che alimenta le stelle. Il processo è una reazione nucleare attraverso la quale i nuclei di due o più atomi si uniscono tra loro, dando come risultato il nucleo di un nuovo elemento chimico ma di massa minore. La massa perduta si trasforma quindi nell'ambita energia.

Gli scienziati hanno lavorato per decenni su diversi reattori tokamak, una macchina a forma di ciambella in cui gli atomi sono combinati (fusi) per generare energia in abbondanza. Il plasma che vi gira all'interno viene mantenuto coeso e lontano dalle pareti interne grazie ad un campo magnetico creato da elettromagneti esterni alla camera. Ma il calore, che raggiunge temperature di svariati milioni di gradi Celsius, deve poter uscire dal tokamak ed è qui che iniziano i problemi che causano una forte usura su tutti i componenti di questi reattori. Oltre a questi aspetti tecnici, ci sono elementi controversi nella ricerca sulla fusione. Finora, nessun reattore tokamak ha "recuperato" il proprio costo energetico e nonostante le nazioni raggiungano costantemente brevi record, ancora nessuno ci è andato nemmeno vicino. Cioè, nessuno ha dimostrato che la fusione nucleare funziona anche come fonte di energia, per non parlare della fonte abbondante che i suoi sostenitori dicono che sarà. Per gli oppositori, questa è la prova che la fusione è inverosimile e poco pratica. La battuta ricorrente è che la fusione nucleare arriverà sempre tra 10 o 20 anni.

Ora, però, al Culham Centre for Fusion Energy, che opera sotto l'Autorità per l'energia atomica del Regno Unito (UKAEA), gli scienziati hanno costruito il Mega Amp Spherical Tokamak (MAST), che originariamente ha funzionato dal 2000 al 2013 e, successivamente, è stato aggiornato e potenziato. Il nuovo sistema di scarico del calore installato nella struttura, il deviatore Super-X, riduce notevolmente il carico di calore su tutte le parti della struttura.

Lo scarico super caldo viene rimosso da un sistema chiamato deviatore e l'attuale gruppo di deviatori è troppo fragile per essere nella linea di fuoco all'interno dei tokamak. "I componenti del deviatore richiederebbero la sostituzione ogni pochi anni, rendendo difficile per la fusione diventare una fonte di energia economicamente competitiva", scrive UKAEA.

"Super-X riduce il calore sul sistema di scarico da un livello di fiamma ossidrica a un livello più simile a quello che si trova nel motore di un'auto", ha affermato lo scienziato Andrew Kirk in una dichiarazione. Ciò, a sua volta, significa che il deviatore può durare molto più a lungo, riducendo gli arresti del reattore per la loro sostituzione. IKAEA afferma che il calore di scarico è stato uno dei principali ostacoli a una centrale elettrica a fusione compatta funzionante, che il Regno Unito spera di costruire e mettere in funzione entro il 2040. Quindi, chissà che il prossimo futuro non ci riservi davvero qualche sorpresa!