Nota: le informazioni qui riportate sono tratte dalla conferenza stampa di stamattina. E' possibile rivedere lo streaming nella pagina http://www.esa.int/spaceinvideos/Videos/2018/04/Gaia_second_data_release_-_replay (si parla di Gaia a partire dal 25mo minuto circa).
Ci siamo, una valanga di nuove preziose informazioni si sta riversando in queste ore sui computer di migliaia di scenziati e appassionati; si tratta del "GAIA Data Release 2" appena reso pubblico e disponibile già da alcune settimane a una ristretta cerchia di ricercatori, i quali hanno presentato i primi risultati poco fa nell'ambito del "ILA international Air and Space Show" nell'areoporto di Berlino.
L'intervento iniziale è stato ad opera di Anthony Brown dell'università di Leida, membro del consorzio DPAC che elabora i dati Gaia. Egli ha mostrato la splendida immagine in apertura, che è una versione a colori della volta celeste vista da Gaia in coordinate galattiche, basata sul colore effettivo delle stelle. Ogni pixel rappresenta in realtà la densità di stelle e il loro colore medio, mentre i punti luminosi visibili sono in realtà ammassi di stelle. In aggiunta, l'immagine seguente mostra invece la sola componente "diffusa" ovvero la quantità di polveri lungo la linea di vista, ricavata indirettemente sulla base dell'entità dell'arrossamento della luce stellare e della distanza di queste stelle; la Via Lattea ha un aspetto quasi fiammeggiante in questa rappresentazione a falsi colori.
Un'altra mappa "globale" riguarda invece la velocità radiale delle stelle osservate, con una evidente dicotomia tra la parte destra e quella sinistra del disco galattico (in rosso le sorgenti che si allontanano, in blu quelle che si avvicinano lungo la linea di vista); questo è spiegato dalla rotazione differenziale del disco galattico, che avviene da sinistra verso destra e fa si che le stelle più interne del Sole viaggino più rapidamente mentre quelle all'esterno (estremità dellimmagine) siano più lente nel ruotare attorno al centro; si noti anche che entrambe le nubi di Magellano si stanno avvicinando al Sole.
Copyright ESA/Gaia/DPAC
Una curiosa distribuzione "dipolare" di velocità è stata presentata anche dall'italiana Antonella Vallenari (Università di Padova e anch'essa membro DPAC) e la riportiamo qui sotto; stavolta si è tenuto conto anche della distanza e si guarda la porzione di disco galattico dall'alto, con un codice colori simile a quello precedente ma che stavolta non è legato alla velocità radiale verso il Sole, bensì rispetto al centro galattico: in rosso ci sono le stelle che se ne allontanano, in blu quelle che gli si avvicinano:
Mappa delle velocità radiali di oltre 700mila sorgenti sul piano galattico - Copyright ESA/Gaia/DPAC - Processing: M. Di Lorenzo
La particolare struttura "ad onde" non era attesa e una possibile spiegazione è che si tratti di una prova indiretta dell'attraversamento del disco galattico da parte di una galassia nana che ha interagito con la Via Lattea nel passato, dando luogo a strutture mareali simili alle onde che si propagano in un laghetto.
Tornando alla presentazione di Brown, ecco un "diagramma HR" che mostra le traiettorie oscillanti di alcuni gruppi di stelle variabili (tratto da una animazione); si nota che, in generale, queste stelle variano notevolmente anche in colore e, anzi, alcune cambiano solo colore senza una apprezzabile variazione in luminosità:
Copyright ESA/Gaia/DPAC
Di seguito, invece, altri due "still frames" da una animazione che mostra le orbite degli oltre 14000 asteroidi osservati da Gaia; in molti casi, le misure di posizione e quindi la determinazione delle orbite sono talmente precisada richiedere svariati secoli di osservazioni se fatte da Terra con strumenti tradizionali!
Sistema solare interno con gli oggetti osservati da Gaia (in basso un ingrandimento) - Copyright ESA/Gaia/DPAC
La Vallenari ha mostrato anche il seguente diagramma HR, contente 4 milioni di stelle; esso mostra nuovi dettagli rivelati dalla squisita precisione delle misure di Gaia, soprattutto sulla distanza e quindi sulla magnitudine assoluta. Si vede in particolare, nell'ingrandimento in basso a sinistra fatto su 64000 nel ramo delle nane bianche, la presenza di almeno due distinti rami che suggeriscono la presenza di popolazioni con diversa composizione iniziale. Una simile "struttura fine" è stata ravvisata anche nel ramo di sequenza principale.
Copyright ESA/Gaia/DPAC - Processing: M. Di Lorenzo
Tornando alla cinematica stellare, la ricercatrice italiana ha mostrato anche i seguenti diagrammi che mostrano l'evolversi della distribuzione delle velocità radiale e trasversale nei diversi cataloghi astrometrici:
Copyright ESA/Gaia/DPAC - Processing: M. Di Lorenzo
Copyright ESA/Gaia/DPAC - Processing: M. Di Lorenzo
Qui sopra, il moto degli ammassi globulari (in fucsia) e delle galssie satelliti della nostra (in rosa), proiettato sulla volta celeste. In particolare, le galassie nane situate nell'alone della Via Lattea risultano formare dei mini-gruppi con movimento simile e quella del Sagittario sta letteralemnte attraversando il centro galattico, cosa peraltro già nota. Qui in basso, per finire, la rotazione delle stelle all'interno della Grande Nube di Magellano, mai osservata direttamente in precedenza.
Copyright ESA/Gaia/DPAC - Processing: M. Di Lorenzo
Insomma, anche se c'erano ben pochi dubbi al riguardo, queste immagini confermano il potenziale enorme del nuovo catalogo Gaia e sono solo un assaggio delle scoperte che scaturiranno da esso nei prossimi mesi. Nonostante questo, la conferenza stampa a Berlino risultava parzialmente deserta e i mass-media, almeno in Italia, hanno completamente ignorato l'evento; persino il notiziario scientifico "Tg3 Leonardo" di oggi non ha minimamente accennato alla cosa mentre ha sottolineato il compleanno di Hubble, un fatto sicuramente molto meno importante che conferma la totale subalternità culturale della nostra nazione alla stampa d'oltreoceano!
Nota aggiunta il 26 Aprile: oggi il notiziario scientifico "Tg Leonardo" ha effettivamente parlato di Gaia DR2, anche se con 24 ore di ritardo e travisando alcuni aspetti fondamentali...
Riferimenti:
http://www.esa.int/spaceinimages/Images/2018/04/Gaia_the_Galactic_census_takes_shape