Tranquilli, non si tratta di alieni ma comunque di una potenziale grande scoperta. Un team internazionale di scienziati, guidato dalla Cornell University, potrebbe aver rilevato le emissioni radio provenienti dal potente campo magnetico di un gioviano caldo, nella costellazione Boote. Se confermata, diventerebbe la prima osservazione di questo tipo per un pianeta extrasolare.
Il famoso segnale WOW! forse proveniva davvero da un'intelligenza extraterrestre, secondo una nuova ricerca condotta dall'astronomo amatoriale e YouTuber Alberto Caballero. Ma è solo una suggestiva ipotesi...
Ad oggi, gli astronomi hanno confermato l'esistenza di 4.301 pianeti extrasolari in 3.192 sistemi stellari, con altri 5.650 candidati in attesa di conferma. E con i telescopi del futuro questo numero è destinato ad aumentare esponenzialmente. Tuttavia, confermare l'abitabilità di questi mondi è un processo complicato ed incerto. Un nuovo studio suggerisce che gli elementi radioattivi potrebbero svolgere un ruolo chiave.
Gli astronomi credono di aver individuato un piccolo pianeta, più o meno delle dimensioni della Terra, fluttuate nella galassia. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Astrophysical Journal Letters.
Il VLT (Very Large Telescope) dell'ESO (Osservatorio Europeo Australe) ha catturato la prima foto di un sistema planetario in orbita attorno ad una stella simile al Sole.
Le immagini di esopianeti sono estremamente rare e, finora, gli astronomi non ne avevano mai osservati due insieme.
Un sistema planetario, appena scoperto a soli 10,7 anni luce da noi, potrebbe ospitare due pianeti rocciosi.
E se un pianeta alieno avesse ospitato o ospitasse vita intelligente che ha sviluppato capacità tecnologiche? Secondo gli scienziati, le tecnosignature sarebbero molto più facili da rilevare rispetto alle biosignature.
Tra gli oltre 4000 esopianeti conosciuti, KOI-456.04 è speciale: è poco più grande della Terra ed orbita attorno ad una stella simile al Sole, ad una distanza tale che le temperature in superficie potrebbero consentire la vita.
Grazie allo spettrografo ESPRESSO (Echelle SPectrograph for Rocky Exoplanet and Stable Spectroscopic Observations) installato al Very Large Telescope dell’ESO, sulle Ande cilene, è stato possibile confermare e determinare con maggior precisione la massa di Proxima b, il pianeta extrasolare "Earth-size" noto più vicino alla Terra.
L'oggetto classificato come Fomalhaut b potrebbe non essere un pianeta extrasolare: fotografato per la prima volta nel 2004, ora sembra essere scomparso.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.