In molti lo avevano già sospettato ma ora un nuovo studio, basato sui dati ESA/NASA del Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), conferma che la cometa 2012/S1 (ISON) aveva smesso di produrre polveri e gas poco prima del perielio.
Quando fu scoperta, nell'autunno 2012, gli astronomi avevano ipotizzato che sarebbe riuscita stata molto luminosa nel cielo, tanto da definirla la "cometa del secolo". La ISON sarebbe dovuta passare a soli 1,2 milioni di chilometri dalla superficie del Sole il 28 novembre 2013 e sopravvivere, diventando l'astro di Natale nei cieli terrestri. Ma ben presto i dubbi iniziarono e con essi si affievolirono le speranze.
Un team di astronomi guidato dal Ph.D. Yoshiharu Shinnaka e dal professor Hideyo Kawakita, entrambe della Kyoto Sangyo University, hanno avuto l'occasione di tenere sotto osservazione la cometa ISON durante la sua luminosa performance di novembre 2013, con il Subaru Telescope presso l'Osservatorio di Mauna Kea, nelle Hawaii.
Ricordate ancora la cometa ISON? Era stata scoperta dai due astronomi russi Artyom Novichonok e Vitali Nevski il 21 settembre 2012 e subito ribattezzata la "Cometa del Secolo".
Aveva tenuto tutti sulle spine durante il suo insidioso viaggio nel Sistema Solare interno, diventando incredibilmente popolare.
Il 18 dicembre, come promesso, il telescopio spaziale Hubble ha provato a cercare la cometa ISON un'ultima volta ma senza successo.
La delusione, però, non è stata troppa.
Dal 28 novembre scorso, infatti, quando la cometa ha affrontato il perielio, le speranze di poterla ancora seguire nei cieli erano andate progressivamente svanendo.
Nata 4,5 miliardi di anni fa in un ambiente polveroso e turbolento, dopo i primi milioni di anni si ritirò nella Nube di Oort, dove visse la sua vita per diversi miliardi di anni.
10.000 anni fa, l'incontro casuale con un corpo più grande, la spinse ad intraprendere il suo primo viaggio verso il Sistema Solare interno.
Il 21 settembre 2012, due astronomi russi si accorsero di lei e fu catalogata come C/2012 S1 ISON.
E' stata scoperta il 21 settembre 2012 da due astronomi russi, utilizzando l'International Scientific Optical Network di 40 centimetri, vicino a Kislovodsk e da allora, abbiamo seguito la sua appassionante avventura verso il Sole
Il suo primo viaggio dalla nube di Oort verso il Sistema Solare interno è iniziato 10.000 anni fa.
I primi ad accorgersene sembrano essere stati gli utenti della rete: il 20 novembre 2013 la cometa ISON, ormai prossima al perielio, è entrata nel campo visivo della camera Heliospheric Imager 1 (HI-1A) a bordo della sonda della NASA STEREO Ahead (STEREO A).
Dopo l'improvviso outburst che ha catapultato la sua luminosità alla soglia della visibilità per l'occhio umano, la cometa ISON è stata osservata da tutto il mondo con e senza strumentazione.
Ad occhio nudo appare come una debole macchia bassa sull'orizzonte, poco prima dell'alba, ma le immagini che ogni giorno arricchisconoil catalogo sono sempre più sorprendenti.
Potrà non essere la "Cometa del Secolo" ma, da quando è stata scoperta, il 21 settembre 2012, ha fatto parlare molto di sé. Il suo comportamento è spesso stato giudicato "anomalo" e in questi mesi si sono susseguiti i pronostici sulla sua sorte.
A dispetto di tutte le previsioni pessimistiche, la cometa ISON, ormai prossima al perielio, si è illuminata sufficientemente da essere visibile con un buon binocolo.
Il 28 novembre sarà il "giorno del giudizio": la sua orbita la porterà a soli 1,2 milioni di chilometri dal Sole e allora vedremo di che stoffa è fatta!