Per la prima volta, gli astronomi hanno trovato la chiara firma della presenza di acqua nelle atmosfere nebbiose di cinque pianeti extrasolari, utilizzando il telescopio spaziale Hubble.
Tutti e cinque sono già noti ed appartengono ai cosiddetti 'gioviani caldi', mondi enormi ed inospitali per la vita come la conosciamo.
Il sistema della vicina stella Fomalhaut, situata nella costellazione del Pesce Australe a 25 anni luce dalla Terra, la diciottesima stella più brillante del nostro cielo, è considerato di particolare interesse per il suo disco di detriti scoperto nel 1980 dal satellite IRAS.
In un recente articolo, accettato per la pubblicazione sulla rivista Astronomical Journal, però, viene rivelata un'importante novità.
Fomalhaut, da sempre considerata una stella binaria, sarebbe invece un sistema triplo perché anche una piccola stella nelle vicinanze ne farebbe parte.
Kepler-7b è un gigante gassono in orbita attorno alla stella Kepler-7, nella costellazione della Lira.
E' un pianeta molto luminoso, tanto che gli astronomi, nonostante la sua considerevole distanza (oltre 1000 anni luce dalla Terra), hanno potuto fruttare i dati dei telescopi spaziali della NASA, Spitzer e Keplero, per creare la prima mappa del sistema nuvolo di un pianeta extrasolare.
Come sarà la vita sulla Terra tra 2 miliardi di anni?
Probabilmente dominata dai batteri, gli unici in grado di sopravvivere a temperature estreme.
Un nuovo studio, condotto dal PhD Jack O’Malley James dell'Università di St Andrews, racconta il futuro del nostro pianeta con importanti implicazioni per la ricerca della vita extraterrestre in altri mondi.
Sempre più pianeti extrasolari, sempre più pianeti che potrebbero sostenere la vita!
Ieri, 25 giugno, un team internazionale di scienziati ha annunciato che una stella di un sistema a soli 22 anni luce dalla Terra è sovraffollata di pianeti nella sua zona abitabile.
Stiamo parlando del sistema stellare triplo Gliese 667, nella costellazione dello Scorpione, e della sua stella Gliese 667C, già target di diverse osservazioni.
Un'equipe di astronomi ha fotografato con il VLT (Very Large Telescope) dell'ESO un oggetto debole in movimento vicino a una stella brillante. Con una massa stimata di circa quattro o cinque volte quella di Giove, sarebbe il pianeta più leggero osservato direttamente al di fuori del Sistema Solare. La scoperta è un contributo importante alla nostra comprensione della formazione ed evoluzione dei sistemi planetari.
Ora che gli astronomi trovano abbastanza abitualmente pianeti al di fuori del nostro sistema solare, dal Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) arriva la proposta di cercare le lune extrasolari.
"E' il prossimo grande passo nel campo astronomico. Abbiamo trovato pianeti rocciosi più piccoli di Marte, la grande sfida è ora quella di trovare una luna", ha detto David Kipping del CfA e Harvard College Observatory.
Si chiama Cheops (CHaracterising ExOPlanets Satellite) e verrà lanciato nel 2017: il suo scopo sarà quello di studiare esopianeti intorno ad altri soli.
Attraverso un monitoraggio ad alta precisione della luminosità delle stelle, il satellite individuerà i transiti planetari che ne indeboliranno momentaneamente la luce.