Elisabetta Bonora

Nella vita lavorativa mi occupo di web, marketing e comunicazione, digital marketing. Nel tempo libero sono un'incontenibile space enthusiast e mamma di Sofia Vega. Mi occupo di divulgazione scientifica, attraverso questo web, collaborazioni con riviste del settore e l'image processing delle foto provenienti dalle missioni robotiche. Appassionata di astronomia, spazio, fisica e tecnologia, affascinata fin da bambina dal passato e dal futuro. Nel 2019 è uscito il mio primo libro "Con la Cassini-Huygens nel sistema di Saturno". Amo le missioni robotiche inviate nel nostro Sistema Solare "per esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita, per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima!" ...Ovviamente, è chiaro, sono una fan di Star Trek!
Elisabetta Bonora'S Latest stories
Questo mosaico di immagini mostra una moltitudine di minuscoli getti di materiale, che si presentano come strisce scure e fuoriescono dall’atmosfera esterna del Sole. Le immagini sono “negative”, il che significa che sebbene i getti siano visualizzati come scuri, sono lampi luminosi contro la superficie solare. Ciascun getto dura dai 20 ai 100 secondi ed espelle particelle cariche, note come plasma, a una velocità di circa 100 km/s. In questo collage di immagini, il polo sud del Sole è a sinistra. Crediti: ESA & NASA/Solar Orbiter/EUI Team; riconoscimento: Lakshmi Pradeep Chitta, Istituto Max Planck per la ricerca sul sistema solare, CC BY-SA 3.0 IGO
Crediti: Zayna Sheikh, Breakthrough Listen
Una scheda microfluidica LEIA. Crediti: NASA
Questa immagine mostra Nettuno osservato con lo strumento MUSE al Very Large Telescope (VLT) dell'ESO. In ogni pixel all'interno di Nettuno, MUSE divide la luce in arrivo nei suoi colori o lunghezze d'onda costituenti. L'immagine a destra combina tutti i colori catturati da MUSE in una visione “naturale” di Nettuno, dove è possibile vedere una macchia scura in alto a destra. Dietro, le immagini in falsi colori a lunghezze d'onda specifiche: 551 nanometri (blu), 831 nm (verde) e 848 nm (rosso). La macchia scura è più evidente alle lunghezze d'onda più corte (più blu). Proprio accanto a questa macchia scura MUSE ne ha catturato anche una piccola e luminosa, visibile qui solo nell’immagine centrale a 831 nm e situata nelle profondità dell’atmosfera. Crediti: ESO/P. Irwin et al.
La prima immagine della superficie lunare scattata dalla missione indiana Chandrayaan-3 dopo il suo storico atterraggio il 23 agosto 2023. Crediti: ISRO via Twitter
A sinistra una composizione della NIRCam (Near-Infrared Camera) a destra una vista dello strumento MIRI (Mid-InfraRed Instrument). Crediti: ESA/Webb, NASA, CSA, M. Barlow (University College London), N. Cox (ACRI-ST), R. Wesson (Cardiff University - Processing: Elisabetta Bonora
Come la lente gravitazionale può creare più immagini di galassie. Crediti: NASA/CXC/M.Weiss
Questa sequenza di immagini del telescopio spaziale Hubble racconta la crescita e il declino della nuvolosa su Nettuno. Crediti: NASA

Alive Universe è un blog di divulgazione scientifica.
Owner e Manager: Elisabetta Bonora